L’ampio articolo dedicato al palazzo estense, pubblicato nel 1917 su “L’Arte” con uno splendido corredo fotografico di Anderson, è per la prima volta oggetto di studio. Dopo aver indagato sulla posizione storiografica e critica di Venturi, e sui mutamenti del suo metodo dai tempi del primo incarico come direttore della futura Galleria Estense di Modena agli anni in cui l’articolo vede la luce, il saggio ne affronta l’analisi. Vi trova conferma dell’estraneità di Venturi alla pittura del Seicento, tacciata di arte della decadenza, e alla decorazione del palazzo; alla luce di questo, per comprendere la scelta venturiana di scrivere e pubblicare l’articolo sulla sua importante rivista, procede a studiare la situazione del palazzo. Grazie alla documentazione d’archivio inedita rintracciata, documenta le vicissitudini e il degrado dell’edificio, l’impegno del Ministero (e quello personale del ministro Corrado Ricci), delle Soprintendenze territoriali, e dello stesso Venturi per la salvaguardia della residenza estense negli anni dal 1910 al 1921 circa. Indaga sulle importanti fotografie Anderson e dimostra che si trattò di una campagna fotografica commissionata per l’occasione dallo stesso Venturi; rintraccia infine i progetti e contratti per un importante restauro avvenuto alla fine della Guerra e dell’occupazione del palazzo da parte dell’esercito, di cui fu autore Achille Casanova. Il saggio contribuisce quindi anche a fare luce sulla faticosa creazione di una politica di tutela nell’Italia da poco unita, e su alcuni dei suoi protagonisti, a partire proprio da Adolfo Venturi.

“Affreschi nella delizia estense di Sassuolo”: l’articolo pubblicato da Adolfo Venturi nel 1917 e il Palazzo Ducale negli anni di Guerra

CAVICCHIOLI, SONIA
2016

Abstract

L’ampio articolo dedicato al palazzo estense, pubblicato nel 1917 su “L’Arte” con uno splendido corredo fotografico di Anderson, è per la prima volta oggetto di studio. Dopo aver indagato sulla posizione storiografica e critica di Venturi, e sui mutamenti del suo metodo dai tempi del primo incarico come direttore della futura Galleria Estense di Modena agli anni in cui l’articolo vede la luce, il saggio ne affronta l’analisi. Vi trova conferma dell’estraneità di Venturi alla pittura del Seicento, tacciata di arte della decadenza, e alla decorazione del palazzo; alla luce di questo, per comprendere la scelta venturiana di scrivere e pubblicare l’articolo sulla sua importante rivista, procede a studiare la situazione del palazzo. Grazie alla documentazione d’archivio inedita rintracciata, documenta le vicissitudini e il degrado dell’edificio, l’impegno del Ministero (e quello personale del ministro Corrado Ricci), delle Soprintendenze territoriali, e dello stesso Venturi per la salvaguardia della residenza estense negli anni dal 1910 al 1921 circa. Indaga sulle importanti fotografie Anderson e dimostra che si trattò di una campagna fotografica commissionata per l’occasione dallo stesso Venturi; rintraccia infine i progetti e contratti per un importante restauro avvenuto alla fine della Guerra e dell’occupazione del palazzo da parte dell’esercito, di cui fu autore Achille Casanova. Il saggio contribuisce quindi anche a fare luce sulla faticosa creazione di una politica di tutela nell’Italia da poco unita, e su alcuni dei suoi protagonisti, a partire proprio da Adolfo Venturi.
2016
Sassuolo e la Grande Guerra
75
92
S. Cavicchioli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/582529
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