Il capitolo del volume esamina le indicazioni sperimentali neurofisiologiche e comportamentali a favore dell’ipotesi generale secondo la quale il sonno ha un ruolo attivo nel processo di consolidazione di nuove informazioni sia di tipo procedurale che dichiarativo. Questo ruolo attivo si manifesta sia come incremento specifico del grado di consolidazione raggiunto nel periodo di veglia precedente al sonno, sia come consolidazione di contenuti di attività mentali elaborate durante il sonno (AMS). Le ricerche sperimentali eseguite dagli autori sul richiamo differito dei contenuti di distinte AMS della stessa notte indicano che durante il sonno ha luogo una frequente riattivazione di informazioni dichiarative (sia semantiche che episodiche) e che l’elaborazione cui sono sottoposte per essere inserite come contenuti (anche ricorrenti: interrelated contents) nelle AMS produce un cospicuo effetto di consolidazione analogo a quello prodotto dai processi cognitivi coinvolti nel c.d. generation effect in condizioni di veglia. Il generation effect corrisponde alla miglior ritenzione a lungo termine delle informazioni elaborate in modo attivo dal soggetto – in compiti come la soluzione di anagrammi o la traduzione da una lingua all’altra - rispetto alle informazioni acquisite in modo passivo – attraverso la lettura di un testo già tradotto o l’osservazione di anagrammi già risolti. Coerentemente con questa ipotesi i contenuti identici o molto simili (“interrelati”) che risultano dall’ elaborazione ripetuta delle stesse informazioni in diverse AMS della stessa notte sono ricordati più frequentemente degli altri contenuti al mattino successivo.
Effetti di consolidazione della riattivazione di informazioni dichiarative nell'elaborazione delle attività mentali durante il sonno.
CIPOLLI, CARLO;TUOZZI, GIOVANNI
2008
Abstract
Il capitolo del volume esamina le indicazioni sperimentali neurofisiologiche e comportamentali a favore dell’ipotesi generale secondo la quale il sonno ha un ruolo attivo nel processo di consolidazione di nuove informazioni sia di tipo procedurale che dichiarativo. Questo ruolo attivo si manifesta sia come incremento specifico del grado di consolidazione raggiunto nel periodo di veglia precedente al sonno, sia come consolidazione di contenuti di attività mentali elaborate durante il sonno (AMS). Le ricerche sperimentali eseguite dagli autori sul richiamo differito dei contenuti di distinte AMS della stessa notte indicano che durante il sonno ha luogo una frequente riattivazione di informazioni dichiarative (sia semantiche che episodiche) e che l’elaborazione cui sono sottoposte per essere inserite come contenuti (anche ricorrenti: interrelated contents) nelle AMS produce un cospicuo effetto di consolidazione analogo a quello prodotto dai processi cognitivi coinvolti nel c.d. generation effect in condizioni di veglia. Il generation effect corrisponde alla miglior ritenzione a lungo termine delle informazioni elaborate in modo attivo dal soggetto – in compiti come la soluzione di anagrammi o la traduzione da una lingua all’altra - rispetto alle informazioni acquisite in modo passivo – attraverso la lettura di un testo già tradotto o l’osservazione di anagrammi già risolti. Coerentemente con questa ipotesi i contenuti identici o molto simili (“interrelati”) che risultano dall’ elaborazione ripetuta delle stesse informazioni in diverse AMS della stessa notte sono ricordati più frequentemente degli altri contenuti al mattino successivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.