L’atelier è un ambiente che si pone come testo sincretico in quanto mette in gioco una pluralità di linguaggi, di forme espressive eterogenee in una strategia di comunicazione unitaria, contraddistinta da coesione e coerenza. L’Atelier, complementare a qualche altro luogo o situazione, come per esempio nei musei è complementare alle sale, nelle scuole è complementare alla aula o alla sezione, costituisce un contesto privilegiato di manipolazione e di sperimentazione verso la ricerca di possibili soluzioni e quindi nuovi significati. A una microcreatività concepita essenzialmente come creazione di oggetti, quindi, si affianca una macrocreatività intesa come progettazione di spazi all’interno di una concezione ecologica intesa come simulazione e ristrutturazione di un ambiente desiderato” (ivi, p. 197) per una migliore abilitabilità del mondo. Nello specifico l’attuazione di atelier virtuali creativi ha l’obiettivo di riportare nella scuola e nei luoghi ad essa connessi gli elementi riguardanti il fare e lo sperimentare attraverso lo sviluppo negli alunni della consapevolezza che gli oggetti della conoscenza si possano progettare e creare. Gli atelier allestiti nel MOdE costituiscono uno spazio che per la sua natura digitale si presenta innovativo, dinamico e interattivo. Ciò appare come un fatto evidente e scontato, tuttavia il riconoscimento della dimensione virtuale di questo ambiente comporta l’individuazione delle sue specificità e potenzialità rispetto ad altri ambienti.
Chiara Panciroli (2017). L’atelier come uno spazio di ricerca espressiva del museo. Gli atelier sul MOdE. Valencia : PUV, Universitat de València.
L’atelier come uno spazio di ricerca espressiva del museo. Gli atelier sul MOdE
PANCIROLI, CHIARA
2017
Abstract
L’atelier è un ambiente che si pone come testo sincretico in quanto mette in gioco una pluralità di linguaggi, di forme espressive eterogenee in una strategia di comunicazione unitaria, contraddistinta da coesione e coerenza. L’Atelier, complementare a qualche altro luogo o situazione, come per esempio nei musei è complementare alle sale, nelle scuole è complementare alla aula o alla sezione, costituisce un contesto privilegiato di manipolazione e di sperimentazione verso la ricerca di possibili soluzioni e quindi nuovi significati. A una microcreatività concepita essenzialmente come creazione di oggetti, quindi, si affianca una macrocreatività intesa come progettazione di spazi all’interno di una concezione ecologica intesa come simulazione e ristrutturazione di un ambiente desiderato” (ivi, p. 197) per una migliore abilitabilità del mondo. Nello specifico l’attuazione di atelier virtuali creativi ha l’obiettivo di riportare nella scuola e nei luoghi ad essa connessi gli elementi riguardanti il fare e lo sperimentare attraverso lo sviluppo negli alunni della consapevolezza che gli oggetti della conoscenza si possano progettare e creare. Gli atelier allestiti nel MOdE costituiscono uno spazio che per la sua natura digitale si presenta innovativo, dinamico e interattivo. Ciò appare come un fatto evidente e scontato, tuttavia il riconoscimento della dimensione virtuale di questo ambiente comporta l’individuazione delle sue specificità e potenzialità rispetto ad altri ambienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.