Dopo una lunga eclissi dovuta all’incontestato trionfo del modello del "White Cube" nei dispositivi di allestimento, come all’invenzione di nuovi tipi di museo di società, oggi le sale storiche fanno il loro ritorno nei musei come testimoniano, un po’ ovunque, le recenti riaperture e le reinstallazioni di "period rooms". Nello stesso tempo numerosi artisti contemporanei utilizzano questi dispositivi all’interno di installazioni di diverso tipo. La storia della costruzione delle "period rooms" si iscrive in una storia più vasta degli interni e del museo, e dei loro rispettivi ideali, attraverso le vicende del gusto antiquario e del commercio delle arti decorative. La prima parte del volume è dedicata ai dibattiti teorici e metodologici e allo sviluppo delle considerazioni storiche e critiche che hanno accompagnato, dalle sue origini a oggi, la definizione di "period room" determinandone le funzioni quanto i pubblici di riferimento. Il secondo insieme di testi illustra la diversità di “passioni private” e di intenti che hanno animato questi innumerevoli progetti di risurrezione della Storia grazie alla vita di relazione tra le cose. L’ultima parte è dedicata alla attualità delle "period rooms" che sottolinea legami con la storia del design e dell’arredamento. L’attenzione delle scienze umane e sociali è così sollecitata da un tale particolare modo di rapportarsi col passato, di scrittura della storia e di intervento critico. Il volume di 303 pagine riunisce saggi in italiano, francese e inglese di specialisti di storia del collezionismo, di critica d’arte e di museologia e costituisce la più internazionale ed aggiornata ricerca sul tema degli allestimenti storici dei musei, che vengono analizzati sia dal punto di vista della storia della critica e del gusto che da quello museologico in una prospettiva culturale ed antropologica.

The Period Rooms / Allestimenti storici tra arte, collezionismo e museologia

Sandra Costa;
2016

Abstract

Dopo una lunga eclissi dovuta all’incontestato trionfo del modello del "White Cube" nei dispositivi di allestimento, come all’invenzione di nuovi tipi di museo di società, oggi le sale storiche fanno il loro ritorno nei musei come testimoniano, un po’ ovunque, le recenti riaperture e le reinstallazioni di "period rooms". Nello stesso tempo numerosi artisti contemporanei utilizzano questi dispositivi all’interno di installazioni di diverso tipo. La storia della costruzione delle "period rooms" si iscrive in una storia più vasta degli interni e del museo, e dei loro rispettivi ideali, attraverso le vicende del gusto antiquario e del commercio delle arti decorative. La prima parte del volume è dedicata ai dibattiti teorici e metodologici e allo sviluppo delle considerazioni storiche e critiche che hanno accompagnato, dalle sue origini a oggi, la definizione di "period room" determinandone le funzioni quanto i pubblici di riferimento. Il secondo insieme di testi illustra la diversità di “passioni private” e di intenti che hanno animato questi innumerevoli progetti di risurrezione della Storia grazie alla vita di relazione tra le cose. L’ultima parte è dedicata alla attualità delle "period rooms" che sottolinea legami con la storia del design e dell’arredamento. L’attenzione delle scienze umane e sociali è così sollecitata da un tale particolare modo di rapportarsi col passato, di scrittura della storia e di intervento critico. Il volume di 303 pagine riunisce saggi in italiano, francese e inglese di specialisti di storia del collezionismo, di critica d’arte e di museologia e costituisce la più internazionale ed aggiornata ricerca sul tema degli allestimenti storici dei musei, che vengono analizzati sia dal punto di vista della storia della critica e del gusto che da quello museologico in una prospettiva culturale ed antropologica.
2016
303
978-88-6923-188-9
Sandra, Costa; Dominique, Poulot; Mercedes, Volait
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