Il saggio propone una riflessione sociologica sulle pratiche di riduzione dello spreco alimentare sullo sfondo della crisi economica e sociale che sta attraversando l’Italia e della crescente attenzione (o urgenza) verso il tema della sostenibilità. L’ipotesi che ha guidato la ricerca dell’equipe di Bologna e che ha fornito una chiave di lettura del fenomeno è che le comunità di pratica di riduzione dello spreco alimentare possano essere considerate risposte innovative alla crisi economica in atto nell’ottica della sostenibilità, non solo economica e ambientale, ma anche e soprattutto sociale. A tal fine abbiamo studiato gli effetti più o meno virtuosi di queste pratiche sul piano della qualità della vita personale e della produzione di beni collettivi, con particolare attenzione alla loro capacità di generare nuova progettualità sociale, politica ed economica, e, quindi, di gestire (depotenziare, là dove è possibile) gli effetti negativi del modello di sviluppo economico neoliberista, attraverso l’organizzazione di nuove forme di relazione produzione-consumo capaci di ricomporre la divaricazione esistente tra comportamenti economici e dimensione sociale.
Paltrinieri, R., Parmiggiani, P. (2017). Pratiche di riduzione dello spreco alimentare. Roma : Donzelli.
Pratiche di riduzione dello spreco alimentare
PALTRINIERI, ROBERTA;PARMIGGIANI, PAOLA
2017
Abstract
Il saggio propone una riflessione sociologica sulle pratiche di riduzione dello spreco alimentare sullo sfondo della crisi economica e sociale che sta attraversando l’Italia e della crescente attenzione (o urgenza) verso il tema della sostenibilità. L’ipotesi che ha guidato la ricerca dell’equipe di Bologna e che ha fornito una chiave di lettura del fenomeno è che le comunità di pratica di riduzione dello spreco alimentare possano essere considerate risposte innovative alla crisi economica in atto nell’ottica della sostenibilità, non solo economica e ambientale, ma anche e soprattutto sociale. A tal fine abbiamo studiato gli effetti più o meno virtuosi di queste pratiche sul piano della qualità della vita personale e della produzione di beni collettivi, con particolare attenzione alla loro capacità di generare nuova progettualità sociale, politica ed economica, e, quindi, di gestire (depotenziare, là dove è possibile) gli effetti negativi del modello di sviluppo economico neoliberista, attraverso l’organizzazione di nuove forme di relazione produzione-consumo capaci di ricomporre la divaricazione esistente tra comportamenti economici e dimensione sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.