Secondo l’U.S. Census Bureau, il 50% della popolazione degli Stati Uniti viveva in aree suburbane nel 2000. Stando ai dati del censimento 2010, questa quota è ulteriormente cresciuta, passando al 58%. Un aumento enorme, se pensiamo che negli anni ’20 del xx secolo questa quota era attorno al 15%. Nonostante segnali di controtendenza in alcune zone, la suburbanizzazione resta quindi una realtà profondamente radicata negli Stati Uniti. La dimensione di quanto è successo ci viene confermata dai dati sulla metratura media delle abitazioni suburbane: se nel 1950 era di 95 metri quadrati, nel 2000 arriva a 235, quasi due volte e mezzo. Questi dati evidenziano l’immenso urban flight avvenuto negli Stati Uniti, un esodo dai centri delle città verso il suburbano che è stato spiegato con tanti fattori diversi. In questo contributo, però, non intendo concentrarmi su questo esodo, quanto su alcune esperienze significative sorte per frenarlo e possibilmente invertire la tendenza. Una di queste è il Transit-Oriented Development, attraverso cui si prova a ripensare lo sviluppo urbano in modo più compatto, attorno alle direttrici del trasporto pubblico. Il contributo considera l’implementazione di questa strategia nel Colorado, concentrandosi su quanto avvenuto nella regione della capitale Denver. Anche in altre zone del Colorado sono state intraprese politiche analoghe, ad esempio nella città di Boulder e nell’area della Roaring Fork Valley. Il caso di Denver, tuttavia è il più articolato e quello che ha dato risultati più interessanti. Il contributo che propongo si basa sulla ricerca bibliografica e lo studio di rapporti e documenti, nonché su un soggiorno di ricerca che ho svolto presso la University of Denver. Quest’ultimo mi ha permesso di osservare direttamente la città e i suoi cambiamenti riguardo il trasporto pubblico.
Gabriele Manella (2016). Combattere lo sprawl con il trasporto pubblico: il Transit-Oriented Development in Colorado. Milano : FrancoAngeli.
Combattere lo sprawl con il trasporto pubblico: il Transit-Oriented Development in Colorado
MANELLA, GABRIELE
2016
Abstract
Secondo l’U.S. Census Bureau, il 50% della popolazione degli Stati Uniti viveva in aree suburbane nel 2000. Stando ai dati del censimento 2010, questa quota è ulteriormente cresciuta, passando al 58%. Un aumento enorme, se pensiamo che negli anni ’20 del xx secolo questa quota era attorno al 15%. Nonostante segnali di controtendenza in alcune zone, la suburbanizzazione resta quindi una realtà profondamente radicata negli Stati Uniti. La dimensione di quanto è successo ci viene confermata dai dati sulla metratura media delle abitazioni suburbane: se nel 1950 era di 95 metri quadrati, nel 2000 arriva a 235, quasi due volte e mezzo. Questi dati evidenziano l’immenso urban flight avvenuto negli Stati Uniti, un esodo dai centri delle città verso il suburbano che è stato spiegato con tanti fattori diversi. In questo contributo, però, non intendo concentrarmi su questo esodo, quanto su alcune esperienze significative sorte per frenarlo e possibilmente invertire la tendenza. Una di queste è il Transit-Oriented Development, attraverso cui si prova a ripensare lo sviluppo urbano in modo più compatto, attorno alle direttrici del trasporto pubblico. Il contributo considera l’implementazione di questa strategia nel Colorado, concentrandosi su quanto avvenuto nella regione della capitale Denver. Anche in altre zone del Colorado sono state intraprese politiche analoghe, ad esempio nella città di Boulder e nell’area della Roaring Fork Valley. Il caso di Denver, tuttavia è il più articolato e quello che ha dato risultati più interessanti. Il contributo che propongo si basa sulla ricerca bibliografica e lo studio di rapporti e documenti, nonché su un soggiorno di ricerca che ho svolto presso la University of Denver. Quest’ultimo mi ha permesso di osservare direttamente la città e i suoi cambiamenti riguardo il trasporto pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.