“Imparare dalla natura” è il concetto fondamentale su cui si basa la comunicazione presentata dall'autore. La mineralogia, disciplina che costruisce il suo sapere dalla natura, può fornire importanti spunti di sviluppo alle nanobiotecnologie e alla scienza della salute. Per esempio in diagnostica medica, nella terapia e cura di malattie, i substrati su cui osservare, concentrare e trattare molecole biologiche e cellule assumono importanza fondamentale. La capacità di controllare il legame tra il DNA, l’RNA, le proteine e altre biomolecole a superfici solide è diventato un argomento centrale in diverse aree di ricerca e per svariate applicazioni biotecnologiche quali, ad esempio, la biosensoristica, lo sviluppo di biochip/bioelettronica, la microscopia a sonda in scansione (SPM) e le “optical tweezers”. In questa relazione sono illustrati questi aspetti utilizzando quanto appreso dalla mineralogia dei fillosilicati e delle bioapatiti. Nel primo caso si vedrà come miche e cloriti possano essere utilizzate per la concentrazione, l’osservazione/diagnosi medica di DNA, enzimi, nucleotidi e cellule e nel secondo caso come delle strutture apatitiche biomimetiche possano essere utilizzate per la ricostruzione e stabilizzazione di tessuti in campo odontoiatrico.
G. Valdre (2007). Nanobiotecnologie mineralogiche: interazione DNA-minerali. s.l : Gruppo Nazionale Mineralogia.
Nanobiotecnologie mineralogiche: interazione DNA-minerali
VALDRE', GIOVANNI
2007
Abstract
“Imparare dalla natura” è il concetto fondamentale su cui si basa la comunicazione presentata dall'autore. La mineralogia, disciplina che costruisce il suo sapere dalla natura, può fornire importanti spunti di sviluppo alle nanobiotecnologie e alla scienza della salute. Per esempio in diagnostica medica, nella terapia e cura di malattie, i substrati su cui osservare, concentrare e trattare molecole biologiche e cellule assumono importanza fondamentale. La capacità di controllare il legame tra il DNA, l’RNA, le proteine e altre biomolecole a superfici solide è diventato un argomento centrale in diverse aree di ricerca e per svariate applicazioni biotecnologiche quali, ad esempio, la biosensoristica, lo sviluppo di biochip/bioelettronica, la microscopia a sonda in scansione (SPM) e le “optical tweezers”. In questa relazione sono illustrati questi aspetti utilizzando quanto appreso dalla mineralogia dei fillosilicati e delle bioapatiti. Nel primo caso si vedrà come miche e cloriti possano essere utilizzate per la concentrazione, l’osservazione/diagnosi medica di DNA, enzimi, nucleotidi e cellule e nel secondo caso come delle strutture apatitiche biomimetiche possano essere utilizzate per la ricostruzione e stabilizzazione di tessuti in campo odontoiatrico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.