Il riconoscimento dell’autonomia politica e della centralità del progetto di stato dell’Organizzazione sono i due elementi di base che gli autori dei saggi di questo libro hanno condiviso e che hanno approfondito in base alle rispettive competenze. Un terzo elemento riguarda la prospettiva d’analisi propria delle scienze storiche: ossia, il posizionamento preciso del fenomeno sociale dello «Stato islamico» nella specificità dei suoi spazi e dei suoi tempi. Oltre ad approfondire il contenuto dei progetti politici dell’Organizzazione dello stato islamico, si è posta grande attenzione ai contesti politici in cui questa si è mossa. Coniugare questi due elementi permette di ricostruire le specificità dell’Organizzazione rispetto ad altre formazioni, così come le ragioni del suo successo in quegli spazi ben delimitati e in quei tempi ben definiti che sono l’Iraq e la Siria delle Rivolte arabe del 2011. Porre l’Organizzazione nel suo contesto permette anche di contrastare la sua continua ricerca di legittimità, vale a dire il fatto di rappresentare il presunto, «vero» Islam delle origini, valido per definizione e trascendente ogni contingenza storica. La comunità e le istituzioni che il Califfato di Abū Bakr al-Baghdādī sta costruendo si presentano come la realizzazione, qui ed ora, di un’utopia che non ha tempo e che non conosce limiti spaziali in quanto universale. Tramite la ricostruzione della contingenza dei suoi successi e dei suoi fallimenti, la contestualizzazione opera, invece, in senso contrario. Di più, permette di andare oltre il «fenomeno Stato islamico» evidenziando le questioni politiche e sociali che sottostanno alla sua ascesa e al suo declino e che, se non affrontate, ritorneranno a produrre altre formazioni simili una volta che l’Organizzazione dello stato islamico sia sconfitta militarmente nel cuore dei suoi territori, ossia in Iraq e in Siria.
Trentin, M. (2017). Introduzione. Bologna : il Mulino.
Introduzione
TRENTIN, MASSIMILIANO
2017
Abstract
Il riconoscimento dell’autonomia politica e della centralità del progetto di stato dell’Organizzazione sono i due elementi di base che gli autori dei saggi di questo libro hanno condiviso e che hanno approfondito in base alle rispettive competenze. Un terzo elemento riguarda la prospettiva d’analisi propria delle scienze storiche: ossia, il posizionamento preciso del fenomeno sociale dello «Stato islamico» nella specificità dei suoi spazi e dei suoi tempi. Oltre ad approfondire il contenuto dei progetti politici dell’Organizzazione dello stato islamico, si è posta grande attenzione ai contesti politici in cui questa si è mossa. Coniugare questi due elementi permette di ricostruire le specificità dell’Organizzazione rispetto ad altre formazioni, così come le ragioni del suo successo in quegli spazi ben delimitati e in quei tempi ben definiti che sono l’Iraq e la Siria delle Rivolte arabe del 2011. Porre l’Organizzazione nel suo contesto permette anche di contrastare la sua continua ricerca di legittimità, vale a dire il fatto di rappresentare il presunto, «vero» Islam delle origini, valido per definizione e trascendente ogni contingenza storica. La comunità e le istituzioni che il Califfato di Abū Bakr al-Baghdādī sta costruendo si presentano come la realizzazione, qui ed ora, di un’utopia che non ha tempo e che non conosce limiti spaziali in quanto universale. Tramite la ricostruzione della contingenza dei suoi successi e dei suoi fallimenti, la contestualizzazione opera, invece, in senso contrario. Di più, permette di andare oltre il «fenomeno Stato islamico» evidenziando le questioni politiche e sociali che sottostanno alla sua ascesa e al suo declino e che, se non affrontate, ritorneranno a produrre altre formazioni simili una volta che l’Organizzazione dello stato islamico sia sconfitta militarmente nel cuore dei suoi territori, ossia in Iraq e in Siria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.