Lo studio ricostruisce quale fu il laboratorio letterario e linguistico del primo libro di poesie di Leopardi, quali i modelli nella formazione della sua estetica e poetica, a base delle scelte linguistiche e stilistiche sperimentate a partire dalle prime canzoni patriottiche, e la relazione tra le poesie e le Annotazioni. A partire dal cantiere filologico dell'edizione critica dei Canti, diretta da Franco Gavazzeni (Accademia della Crusca, 2006) e delle Poesie Disperse, curate nel 2009, viene seguitoi il metodo di lavoro do Leopardi nella formazione di una nuova lingua della poesia, affidata alla novità della partita doppia tra linguaggio «vago» e linguaggio «pellegrino», nel contesto storico-culturale del tempo e delle sue letture, in particolar modo di quelle dedicate al Cinquecento: «il vero e solo secolo aureo e della nostra lingua e della nostra letteratura». Intrecciando filologia e analisi linguistica, attraverso lo studio delle varianti dei manoscritti delle Canzoni e delle Annotazioni e dei modelli letterari e culturali con cui Leopardi volta a volta si confronta - da Foscolo a Monti, passando da Caro e Montesquieu - il volume ricostruisce la storia del libro delle Canzoni e l'evoluzione delle sue varie forme, seguendo «quella sudatissima e minutissima perfezione nello scrivere» che era la "ferrata" disciplina (e il segreto) della sua poesia.
ITALIA PAOLA (2016). Paola Italia, Il metodo di Leopardi. Varianti e stile nella formazione delle “Canzoni”, Roma, Carocci, 2016.. ROMA : Carocci Editore.
Paola Italia, Il metodo di Leopardi. Varianti e stile nella formazione delle “Canzoni”, Roma, Carocci, 2016.
ITALIA, PAOLA MARIA CARMELA
2016
Abstract
Lo studio ricostruisce quale fu il laboratorio letterario e linguistico del primo libro di poesie di Leopardi, quali i modelli nella formazione della sua estetica e poetica, a base delle scelte linguistiche e stilistiche sperimentate a partire dalle prime canzoni patriottiche, e la relazione tra le poesie e le Annotazioni. A partire dal cantiere filologico dell'edizione critica dei Canti, diretta da Franco Gavazzeni (Accademia della Crusca, 2006) e delle Poesie Disperse, curate nel 2009, viene seguitoi il metodo di lavoro do Leopardi nella formazione di una nuova lingua della poesia, affidata alla novità della partita doppia tra linguaggio «vago» e linguaggio «pellegrino», nel contesto storico-culturale del tempo e delle sue letture, in particolar modo di quelle dedicate al Cinquecento: «il vero e solo secolo aureo e della nostra lingua e della nostra letteratura». Intrecciando filologia e analisi linguistica, attraverso lo studio delle varianti dei manoscritti delle Canzoni e delle Annotazioni e dei modelli letterari e culturali con cui Leopardi volta a volta si confronta - da Foscolo a Monti, passando da Caro e Montesquieu - il volume ricostruisce la storia del libro delle Canzoni e l'evoluzione delle sue varie forme, seguendo «quella sudatissima e minutissima perfezione nello scrivere» che era la "ferrata" disciplina (e il segreto) della sua poesia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.