La sempre maggiore attenzione, in ambito editoriale, universitario e culturale in genere, alla letteratura del Novecento, una letteratura che possiamo cominciare a guardare in una prospettiva storica, ha portato studiosi, operatori del settore e lettori a porsi nuove domande sui testi. Cosa leggiamo quando leggiamo un testo del Novecento? Fino a che punto si deve rispettare l’ultima volontà dell’autore? Quali elementi abbiamo per stabilire la paternità di un testo? Come dobbiamo intervenire per rendere il testo leggibile e conservarne la fisionomia originaria? Sono domande a cui è possibile dare una risposta solo tenendo conto della sempre maggiore importanza, nel circuito editoriale, di nuovi attori: accanto al produttore (scrittore) e al ricevente (lettore) si sono inserite le figure dell’editor (ovvero di colui che si occupa, insieme all’autore, della messa a punto del testo, della sua revisione editoriale, della sua coerenza interna) e del curatore (di chi, scomparso l’autore, si occupa della curatela delle sue opere già pubblicate o della pubblicazione di quelle inedite), i cui interventi non costituiscono un passaggio neutro, ma portano spesso a modificare in modo decisivo la struttura e la forma dei testi. Questo volume, che costituisce la prima riflessione organica e metodologica sui criteri di edizione dei testi del Novecento, si pone questi interrogativi e cerca di dare loro una risposta attraverso l’analisi di vari case study, per ricavare, dall’analisi dei criteri editoriali adottati per i grandi autori del Novecento, alcune linee di tendenza e far emergere criteri largamente condivisi che possano dare utili indicazioni di percorso. Le riflessioni di metodo sono accompagnate da due casi esemplari, che permettono di affrontare concretamente sia i problemi legati all’edizione dei testi che la loro ricaduta critica e interpretativa: Gadda e Montale. Nel caso di Carlo Emilio Gadda ci troviamo di fronte a un’opera paradigmatica per molti aspetti teorici e pratici, sia nel rapporto edito/inedito e nella scelta del “non finito” (gran parte dei testi gaddiani è stata pubblicata molto dopo la composizione e spesso senza una stretta sorveglianza da parte dell’autore), sia nel ruolo fondamentale giocato dal filtro editoriale nella ricezione critica dell’opera. Che all’opera di Montale sia stata dedicata la prima edizione critica di un autore vivente è un fatto determinante per capire la svolta a cui si è assistito nel Novecento, anche in relazione al concetto di autore (alla fisionomia dell’Opera in versi hanno collaborato non meno i curatori, Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini, che il suo autore). Concetto che si è confrontato anche direttamente con i problemi di attribuzionismo legati allo studio dei manoscritti editi postumi. In entrambi i casi, per definire i criteri editoriali di un testo, viene sempre più riconosciuta l’importanza di una sua contestualizzazione storica e culturale e del suo inserimento in un circuito comunicativo che mette sempre più in crisi il concetto di “ultima volontà dell'autore”, come già accade da tempo nel mondo anglosassone. Scopo della filologia - per i testi del Novecento, ma non solo - non è tanto quello di restituire al testo una volontà decurtata, ma di ricostruire la sua storia interna ed esterna per una più meditata e consapevole scelta editoriale. Non esistono infatti edizioni perfette, ma scelte editoriali operate, volta a volta, a seconda delle esigenze del lettore, ultimo ma più importante anello del circuito letterario, il cui ruolo attivo nella definizione del testo viene sempre più riconosciuto. Questo primo contribuito per una filologia dei testi del Novecento si rende ancora più necessario da quando, nell’ultimo ventennio del secolo scorso, i testi sono passati – nel loro utilizzo, non ancora nella loro ideazione - dalla forma cartacea a quella digitale, con una nuova interessante commistione tra le due forme. Cosa leggiamo quando leggiamo un testo in rete? È possibile stabilire dei protocolli condivisi a livello internazionale per certificare l’affidabilità dei testi che leggiamo in rete o che possiamo scaricare sui nostri computer? A queste interessanti tematiche è dedicato l’ultimo capitolo del volume, che mette a confronto le più avanzate proposte dei Textual studies del mondo anglosassone con la riflessione e la pratica filologica italiana e prende in esame alcuni casi esemplari di edizioni digitali, di ipertesti, gettando uno sguardo anche sulla nuova frontiera dell’uso del web: le piattaforme interattive di web 2.0 che permettono di condividere testi, immagini e progetti di lavoro in una concreta pratica di condivisione del lavoro editoriale e culturale. Solo da una riflessione sui criteri di edizione dei testi – sia su formato cartaceo che digitale - del secolo appena passato sarà possibile gettare le basi per la nuova filologia, che dovrà occuparsi dei testi di questo nuovo millennio; testi che saranno ideati, scritti e pubblicati interamente in rete. INDICE 1. Autore, editor, curatore, lettore 2. Strutture e forme delle edizioni dei testi 3. Due “case study”: Gadda e Montale 4. Edizioni sul web, un web per le edizioni.

Paola Maria Carmela Italia (2013). Editing Novecento. Roma : Salerno Editrice (ROMA).

Editing Novecento

ITALIA, PAOLA MARIA CARMELA
2013

Abstract

La sempre maggiore attenzione, in ambito editoriale, universitario e culturale in genere, alla letteratura del Novecento, una letteratura che possiamo cominciare a guardare in una prospettiva storica, ha portato studiosi, operatori del settore e lettori a porsi nuove domande sui testi. Cosa leggiamo quando leggiamo un testo del Novecento? Fino a che punto si deve rispettare l’ultima volontà dell’autore? Quali elementi abbiamo per stabilire la paternità di un testo? Come dobbiamo intervenire per rendere il testo leggibile e conservarne la fisionomia originaria? Sono domande a cui è possibile dare una risposta solo tenendo conto della sempre maggiore importanza, nel circuito editoriale, di nuovi attori: accanto al produttore (scrittore) e al ricevente (lettore) si sono inserite le figure dell’editor (ovvero di colui che si occupa, insieme all’autore, della messa a punto del testo, della sua revisione editoriale, della sua coerenza interna) e del curatore (di chi, scomparso l’autore, si occupa della curatela delle sue opere già pubblicate o della pubblicazione di quelle inedite), i cui interventi non costituiscono un passaggio neutro, ma portano spesso a modificare in modo decisivo la struttura e la forma dei testi. Questo volume, che costituisce la prima riflessione organica e metodologica sui criteri di edizione dei testi del Novecento, si pone questi interrogativi e cerca di dare loro una risposta attraverso l’analisi di vari case study, per ricavare, dall’analisi dei criteri editoriali adottati per i grandi autori del Novecento, alcune linee di tendenza e far emergere criteri largamente condivisi che possano dare utili indicazioni di percorso. Le riflessioni di metodo sono accompagnate da due casi esemplari, che permettono di affrontare concretamente sia i problemi legati all’edizione dei testi che la loro ricaduta critica e interpretativa: Gadda e Montale. Nel caso di Carlo Emilio Gadda ci troviamo di fronte a un’opera paradigmatica per molti aspetti teorici e pratici, sia nel rapporto edito/inedito e nella scelta del “non finito” (gran parte dei testi gaddiani è stata pubblicata molto dopo la composizione e spesso senza una stretta sorveglianza da parte dell’autore), sia nel ruolo fondamentale giocato dal filtro editoriale nella ricezione critica dell’opera. Che all’opera di Montale sia stata dedicata la prima edizione critica di un autore vivente è un fatto determinante per capire la svolta a cui si è assistito nel Novecento, anche in relazione al concetto di autore (alla fisionomia dell’Opera in versi hanno collaborato non meno i curatori, Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini, che il suo autore). Concetto che si è confrontato anche direttamente con i problemi di attribuzionismo legati allo studio dei manoscritti editi postumi. In entrambi i casi, per definire i criteri editoriali di un testo, viene sempre più riconosciuta l’importanza di una sua contestualizzazione storica e culturale e del suo inserimento in un circuito comunicativo che mette sempre più in crisi il concetto di “ultima volontà dell'autore”, come già accade da tempo nel mondo anglosassone. Scopo della filologia - per i testi del Novecento, ma non solo - non è tanto quello di restituire al testo una volontà decurtata, ma di ricostruire la sua storia interna ed esterna per una più meditata e consapevole scelta editoriale. Non esistono infatti edizioni perfette, ma scelte editoriali operate, volta a volta, a seconda delle esigenze del lettore, ultimo ma più importante anello del circuito letterario, il cui ruolo attivo nella definizione del testo viene sempre più riconosciuto. Questo primo contribuito per una filologia dei testi del Novecento si rende ancora più necessario da quando, nell’ultimo ventennio del secolo scorso, i testi sono passati – nel loro utilizzo, non ancora nella loro ideazione - dalla forma cartacea a quella digitale, con una nuova interessante commistione tra le due forme. Cosa leggiamo quando leggiamo un testo in rete? È possibile stabilire dei protocolli condivisi a livello internazionale per certificare l’affidabilità dei testi che leggiamo in rete o che possiamo scaricare sui nostri computer? A queste interessanti tematiche è dedicato l’ultimo capitolo del volume, che mette a confronto le più avanzate proposte dei Textual studies del mondo anglosassone con la riflessione e la pratica filologica italiana e prende in esame alcuni casi esemplari di edizioni digitali, di ipertesti, gettando uno sguardo anche sulla nuova frontiera dell’uso del web: le piattaforme interattive di web 2.0 che permettono di condividere testi, immagini e progetti di lavoro in una concreta pratica di condivisione del lavoro editoriale e culturale. Solo da una riflessione sui criteri di edizione dei testi – sia su formato cartaceo che digitale - del secolo appena passato sarà possibile gettare le basi per la nuova filologia, che dovrà occuparsi dei testi di questo nuovo millennio; testi che saranno ideati, scritti e pubblicati interamente in rete. INDICE 1. Autore, editor, curatore, lettore 2. Strutture e forme delle edizioni dei testi 3. Due “case study”: Gadda e Montale 4. Edizioni sul web, un web per le edizioni.
2013
244
9788884028259
Paola Maria Carmela Italia (2013). Editing Novecento. Roma : Salerno Editrice (ROMA).
Paola Maria Carmela Italia
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