Patrizia Vicinelli (Bologna, 1943-1991), poetessa, performer, artista multimediale anticipa, nell’ Italia degli anni Sessanta, quella che sarà la questione dell’immagine dell’artista-donna, ponendosi come androgina e utilizzando, come l’altra grande poetessa sperimentale, Amelia Rosselli, un linguaggio in cui femminile e maschile appaiono intercambiabili. Entrata giovanissima a far parte del gruppo d’avanguardia “Gruppo ‘63”, se ne differenzia per le soluzioni formali e tematiche e per la carica epica della sua poesia. La sua figura è stata recentemente riscoperta in ambito letterario, anche attraverso il Manifesto “Fragili guerriere”, dove è accomunata alla Rosselli. Vicinelli, durante l’esperienza di detenzione nel carcere di Rebibbia, a Roma, dal dicembre 1977 al maggio 1978, realizzò un lavoro teatrale di stampo femminista, che impegnava un’ottantina di detenute, dal titolo “Cenerentola”, libero adattamento in sette quadri o scene e sei ballate, pubblicato in seguito sulla rivista modenese Poetiche, con commento di Niva Lorenzini. Il vincolo carcerario è ribaltato in una piéce che diviene metafora della propria, personale liberazione, e di quella delle altre, come donne e come detenute.
Magazzeni Loredana (2015). Una Cenerentola a Rebibbia: la poesia verbo.visiva e visionaria di Patrizia Vicinelli e l'utopia femminista dentro il carcere.. Siviglia : ArCiBel Editores.
Una Cenerentola a Rebibbia: la poesia verbo.visiva e visionaria di Patrizia Vicinelli e l'utopia femminista dentro il carcere.
MAGAZZENI, LOREDANA
2015
Abstract
Patrizia Vicinelli (Bologna, 1943-1991), poetessa, performer, artista multimediale anticipa, nell’ Italia degli anni Sessanta, quella che sarà la questione dell’immagine dell’artista-donna, ponendosi come androgina e utilizzando, come l’altra grande poetessa sperimentale, Amelia Rosselli, un linguaggio in cui femminile e maschile appaiono intercambiabili. Entrata giovanissima a far parte del gruppo d’avanguardia “Gruppo ‘63”, se ne differenzia per le soluzioni formali e tematiche e per la carica epica della sua poesia. La sua figura è stata recentemente riscoperta in ambito letterario, anche attraverso il Manifesto “Fragili guerriere”, dove è accomunata alla Rosselli. Vicinelli, durante l’esperienza di detenzione nel carcere di Rebibbia, a Roma, dal dicembre 1977 al maggio 1978, realizzò un lavoro teatrale di stampo femminista, che impegnava un’ottantina di detenute, dal titolo “Cenerentola”, libero adattamento in sette quadri o scene e sei ballate, pubblicato in seguito sulla rivista modenese Poetiche, con commento di Niva Lorenzini. Il vincolo carcerario è ribaltato in una piéce che diviene metafora della propria, personale liberazione, e di quella delle altre, come donne e come detenute.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.