Le plurisecolari vicende estrattive e industriali legate allo zolfo della Romagna sensu GAMBI (1950) e ZANGHERI (1950), conclusesi nella prima metà degli anni Sessanta del Novecento in seguito alla chiusura degli ultimi siti attivi, rivestono oggi una notevole importanza culturale, sia sul piano materiale (miniere molto articolate, strutture di archeologia industriale, villaggi minerari, edifici, infrastrutture, ecc.) che immateriale (studi scientifici a partire dal XVI secolo, rappresentazioni letterarie e cinematografiche, implicazioni sociali e politiche, ecc.). L’articolo analizza, in una prospettiva diacronica, tali temi, con uno specifico focus sull’opera pionieristica, geologica e cartografica, portata avanti dallo scienziato bolognese Luigi Ferdinando Marsili agli inizi del Settecento. Attualmente, ad oltre cinquant’anni di distanza dalle ultime dismissioni, questo patrimonio, assolutamente cospicuo, è alla base del senso di identità delle comunità locali, parte integrante dei quadri ambientali ed è stato in parte recuperato e riconvertito ad usi didattico-museali.
Piastra, S. (2016). LO ZOLFO ROMAGNOLO TRA NATURA E CULTURA. Bologna : Istituto Italiano di Speleologia.
LO ZOLFO ROMAGNOLO TRA NATURA E CULTURA
PIASTRA, STEFANO
2016
Abstract
Le plurisecolari vicende estrattive e industriali legate allo zolfo della Romagna sensu GAMBI (1950) e ZANGHERI (1950), conclusesi nella prima metà degli anni Sessanta del Novecento in seguito alla chiusura degli ultimi siti attivi, rivestono oggi una notevole importanza culturale, sia sul piano materiale (miniere molto articolate, strutture di archeologia industriale, villaggi minerari, edifici, infrastrutture, ecc.) che immateriale (studi scientifici a partire dal XVI secolo, rappresentazioni letterarie e cinematografiche, implicazioni sociali e politiche, ecc.). L’articolo analizza, in una prospettiva diacronica, tali temi, con uno specifico focus sull’opera pionieristica, geologica e cartografica, portata avanti dallo scienziato bolognese Luigi Ferdinando Marsili agli inizi del Settecento. Attualmente, ad oltre cinquant’anni di distanza dalle ultime dismissioni, questo patrimonio, assolutamente cospicuo, è alla base del senso di identità delle comunità locali, parte integrante dei quadri ambientali ed è stato in parte recuperato e riconvertito ad usi didattico-museali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.