Il volume rende finalmente ragione della presenza presso l'Alma Mater, università di Bologna - da ciò la premessa all'opera del Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, Francesco Ubertini - di una più che significativa collezione di ritratti di illustri scrittori di res naturalia e scienziati dall'antichità (Dioscoride, Teofrasto, Virgilio) al secolo dei Lumi, della cui filosofia della conoscenza l'iconoteca è frutto. Custoditi sin dal Settecento presso l'Orto Botanico bolognese, furono voluti da uno scienziato assai celebre ai tempi suoi, Ferdinando Bassi, considerato tra i dieci maggiori studiosi di botanica dai contemporanei, accanto a Linneo, che in tal modo volle onorare l'Istituto delle Scienze, prestigiosa istituzione di giusta fama europea, presso il quale godeva di un pensionariato promosso da Benedetto XIV. Il Bassi raccolse le immagini di quanti voleva onorare attraverso i frontespizi dei molti libri che componevano la sua biblioteca e di quelli dell'Istituto, e rivolgendosi ai molti suoi sodali, accademici di tutto il mondo occidentale - del suo epistolario rimangono 10 tomi, che accolgono lettere dei più importanti scienziati dell'epoca -, per sottoporle agli artisti dell'Accademia Clementina di Pittura, Scultura e Architettura, seconda anima dell'Istituto; dal 1760 al 1774, anno della scomparsa, il botanico coinvolsi dapprima i maestri della sua generazione, Fratta, Bigari, Varotti, poi gli allievi di questi, Calvi, Petroni, et alii, tra i quali ben presto si mise in luce il giovane Gaetano Gandolfi, cui presto fu affidata la più parte dei ritratti. Dei centotrentacinque acquerelli a noi pervenuti sessantotto si devono all'eccezionale talento dell'artista, che seppe interpretare i modelli, spesso di qualità molto modesta, con una capacità di indagine psicologica, sulla scorta certo delle informazioni fornitegli dal Bassi sui diversi personaggi, assolutamente straordinaria, mutando sempre espressione e postura dei ritrattati. Non solo: sempre in ragione di quanto apprendeva sugli scienziati delineò magnifiche immagini di natura, fiori, frutti, cani, uccelli, insetti, pesci, conchiglie di una precisione tale da far concludere l'uso del microscopio per raggiungere tale grado di perfezione. Furono queste cornici a piacere a Luigi Lanzi (1809), più che i ritratti; ed è singolare, perché se lo studio delle effigi è in piena corrispondenza con le richieste della cultura dei Lumi nelle incorniciature il Gandolfi lascia libero corso alla sua fantasia, secondo un sistema di forme ancora rococò. Di questa preziosa raccolta, preziosa per la qualità dei ritratti ma più ancora per lo spaccato che concede di comprendere della civiltà delle Accademie scientifiche del Settecento e del sistema di scambi e di rapporti, si era persa notizia, se pure era stata conservata con cura; grazie a questo lavoro è restituita alla conoscenza attraverso lo studio, l'indagine e la riproduzione degli acquerelli del Gandolfi. Di ognuno si è recuperato il modello, attraverso un complesso lavoro di ricerca svolto in più biblioteche e accademie scientifiche italiane e estere, e per ogni personaggio ritratto è stata ricostruita la biografia nei termini relativi all'interesse4 del botanico medesimo.

Gaetano Gandolfi. I volti della scienza nella Pinacotheca Bassiana di Bologna / Biagi Maino, Donatella. - STAMPA. - (2016), pp. 7-175.

Gaetano Gandolfi. I volti della scienza nella Pinacotheca Bassiana di Bologna

BIAGI, DONATELLA
2016

Abstract

Il volume rende finalmente ragione della presenza presso l'Alma Mater, università di Bologna - da ciò la premessa all'opera del Magnifico Rettore dell'Università di Bologna, Francesco Ubertini - di una più che significativa collezione di ritratti di illustri scrittori di res naturalia e scienziati dall'antichità (Dioscoride, Teofrasto, Virgilio) al secolo dei Lumi, della cui filosofia della conoscenza l'iconoteca è frutto. Custoditi sin dal Settecento presso l'Orto Botanico bolognese, furono voluti da uno scienziato assai celebre ai tempi suoi, Ferdinando Bassi, considerato tra i dieci maggiori studiosi di botanica dai contemporanei, accanto a Linneo, che in tal modo volle onorare l'Istituto delle Scienze, prestigiosa istituzione di giusta fama europea, presso il quale godeva di un pensionariato promosso da Benedetto XIV. Il Bassi raccolse le immagini di quanti voleva onorare attraverso i frontespizi dei molti libri che componevano la sua biblioteca e di quelli dell'Istituto, e rivolgendosi ai molti suoi sodali, accademici di tutto il mondo occidentale - del suo epistolario rimangono 10 tomi, che accolgono lettere dei più importanti scienziati dell'epoca -, per sottoporle agli artisti dell'Accademia Clementina di Pittura, Scultura e Architettura, seconda anima dell'Istituto; dal 1760 al 1774, anno della scomparsa, il botanico coinvolsi dapprima i maestri della sua generazione, Fratta, Bigari, Varotti, poi gli allievi di questi, Calvi, Petroni, et alii, tra i quali ben presto si mise in luce il giovane Gaetano Gandolfi, cui presto fu affidata la più parte dei ritratti. Dei centotrentacinque acquerelli a noi pervenuti sessantotto si devono all'eccezionale talento dell'artista, che seppe interpretare i modelli, spesso di qualità molto modesta, con una capacità di indagine psicologica, sulla scorta certo delle informazioni fornitegli dal Bassi sui diversi personaggi, assolutamente straordinaria, mutando sempre espressione e postura dei ritrattati. Non solo: sempre in ragione di quanto apprendeva sugli scienziati delineò magnifiche immagini di natura, fiori, frutti, cani, uccelli, insetti, pesci, conchiglie di una precisione tale da far concludere l'uso del microscopio per raggiungere tale grado di perfezione. Furono queste cornici a piacere a Luigi Lanzi (1809), più che i ritratti; ed è singolare, perché se lo studio delle effigi è in piena corrispondenza con le richieste della cultura dei Lumi nelle incorniciature il Gandolfi lascia libero corso alla sua fantasia, secondo un sistema di forme ancora rococò. Di questa preziosa raccolta, preziosa per la qualità dei ritratti ma più ancora per lo spaccato che concede di comprendere della civiltà delle Accademie scientifiche del Settecento e del sistema di scambi e di rapporti, si era persa notizia, se pure era stata conservata con cura; grazie a questo lavoro è restituita alla conoscenza attraverso lo studio, l'indagine e la riproduzione degli acquerelli del Gandolfi. Di ognuno si è recuperato il modello, attraverso un complesso lavoro di ricerca svolto in più biblioteche e accademie scientifiche italiane e estere, e per ogni personaggio ritratto è stata ricostruita la biografia nei termini relativi all'interesse4 del botanico medesimo.
2016
168
Gaetano Gandolfi. I volti della scienza nella Pinacotheca Bassiana di Bologna / Biagi Maino, Donatella. - STAMPA. - (2016), pp. 7-175.
Biagi Maino, Donatella
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