In un costante dialogo tra opere d’arte del passato e quella della contemporaneità, il volume mette in rete costellazioni di immagini che, a dispetto dei differenti media cui sono riconducibili, entrano tra loro in sinergia per dare luogo a nuove e inattese configurazioni di significato. È il caso del velo albertiano, messo in risonanza con I giardini di Compton House di Peter Greeneway, con l’installazione Rahmenbau a Kassel e con il video The veiling di Bill Viola. Anche i tagli di Lucio Fontana e le colate di colore di Hermann Nitsch sono relazionabili alla ferita al costato di Cristo, così come il seicentesco quadro a lume di notte dialoga, sul piano del coinvolgimento passionale dell’osservatore, con le video-installazioni dello stesso Bill Viola. E ancora, le appassionate forme del dolore presenti nel bolognese Compianto di Niccolò dell’Arca trovano un riscontro in un’opera della piena contemporaneità, la Pietà del Kossovo di Pascal Convert. Il passaggio dalla figuratività alla totale astrazione si coglie, in particolare, nella Rothko Chapel di Houston, dove il modus operandi dell’artista americano propone un rapporto con l’osservatore analogo a quello che il Beato Angelico già aveva sperimentato nelle celle del convento di San Marco a Firenze. A queste corrispondenze si aggiunge Maurizio Cattelan, che nella sua recente esposizione al Guggenheim Museum di New York sembra rapportarsi sorprendentemente con le seicentesche wunderkammer e, prima ancora, con gli ex voto da secoli esposti nei santuari.
Il velo dell'arte. Una rete di immagini tra passato e contemporaneità
CORRAIN, LUCIA
2016
Abstract
In un costante dialogo tra opere d’arte del passato e quella della contemporaneità, il volume mette in rete costellazioni di immagini che, a dispetto dei differenti media cui sono riconducibili, entrano tra loro in sinergia per dare luogo a nuove e inattese configurazioni di significato. È il caso del velo albertiano, messo in risonanza con I giardini di Compton House di Peter Greeneway, con l’installazione Rahmenbau a Kassel e con il video The veiling di Bill Viola. Anche i tagli di Lucio Fontana e le colate di colore di Hermann Nitsch sono relazionabili alla ferita al costato di Cristo, così come il seicentesco quadro a lume di notte dialoga, sul piano del coinvolgimento passionale dell’osservatore, con le video-installazioni dello stesso Bill Viola. E ancora, le appassionate forme del dolore presenti nel bolognese Compianto di Niccolò dell’Arca trovano un riscontro in un’opera della piena contemporaneità, la Pietà del Kossovo di Pascal Convert. Il passaggio dalla figuratività alla totale astrazione si coglie, in particolare, nella Rothko Chapel di Houston, dove il modus operandi dell’artista americano propone un rapporto con l’osservatore analogo a quello che il Beato Angelico già aveva sperimentato nelle celle del convento di San Marco a Firenze. A queste corrispondenze si aggiunge Maurizio Cattelan, che nella sua recente esposizione al Guggenheim Museum di New York sembra rapportarsi sorprendentemente con le seicentesche wunderkammer e, prima ancora, con gli ex voto da secoli esposti nei santuari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.