Nell'era del digitale lo studioso si trova – per dirla con Michel Serres – a rivivere il miracolo di san Dionigi: come il santo, lo storico dell'arte porta la "testa" sottobraccio. Con i debiti distinguo, infatti, il computer è una "testa" esterna, dotata di una memoria infinitamente più potente di quella dell'essere uomo. Nella storia della cultura visiva il medium fotografico è strettamente connesso alla nascita della Bildwissenschaft, tanto da poter affermare che per lo sviluppo della disciplina sono stati determinanti i progressi della riproducibilità tecnica. Oggi, con le nuove conquiste tecnologiche, dove la dislocazione e la dematerializzazione delle immagini digitali comporta una visione sempre più precisa e dettagliata, l'utente digitale può accedere a una gamma infinitamente superiore di informazioni. Ma questa continua e progressiva ri-mediazione dell'opera d'arte – dalla storica riproduzione fotografica all'attuale e alla futura immagine digitale – se da un lato rende sempre più intelleggibili i testi visivi, dall'altra presuppone che la sua effettiva efficacia venga messa in atto solo con un vero e proprio metodo operativo, che – per dirla ancora con Michel Serres – l'analisi "lascia la gioia incandescente di inventare".
Corrain, L., Macauda, A. (2016). Lo sguardo discreto: la riproduzione digitale tra opacità e trasparenza. Roma : Aracne Editrice [10.4399/97888548933209].
Lo sguardo discreto: la riproduzione digitale tra opacità e trasparenza
CORRAIN, LUCIA;MACAUDA, ANITA
2016
Abstract
Nell'era del digitale lo studioso si trova – per dirla con Michel Serres – a rivivere il miracolo di san Dionigi: come il santo, lo storico dell'arte porta la "testa" sottobraccio. Con i debiti distinguo, infatti, il computer è una "testa" esterna, dotata di una memoria infinitamente più potente di quella dell'essere uomo. Nella storia della cultura visiva il medium fotografico è strettamente connesso alla nascita della Bildwissenschaft, tanto da poter affermare che per lo sviluppo della disciplina sono stati determinanti i progressi della riproducibilità tecnica. Oggi, con le nuove conquiste tecnologiche, dove la dislocazione e la dematerializzazione delle immagini digitali comporta una visione sempre più precisa e dettagliata, l'utente digitale può accedere a una gamma infinitamente superiore di informazioni. Ma questa continua e progressiva ri-mediazione dell'opera d'arte – dalla storica riproduzione fotografica all'attuale e alla futura immagine digitale – se da un lato rende sempre più intelleggibili i testi visivi, dall'altra presuppone che la sua effettiva efficacia venga messa in atto solo con un vero e proprio metodo operativo, che – per dirla ancora con Michel Serres – l'analisi "lascia la gioia incandescente di inventare".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.