Nell'ambito del volume, dedicato a un'analisi qualitativa e quantitativa della situazione occupazionale delle giovani generazioni a Bologna, il nostro intervento si presenta come uno degli Approfondimenti proposti. Il lavoro si concentra sulla dimensione dell'analisi linguistica applicata alle fonti della ricerca: da un lato i risultati quantitativi dei questionari (in particolare i dati di sintesi emersi dall'ultima domanda, dedicata al "capitale linguistico" degli intervistati), dall'altro i risultati qualitativi (le domande del questionario, la trascrizione delle interviste e di alcuni focus group). I dati relativi alla padronanza di lingue diverse (compresi i dialetti) sono messi in relazione con altri dati elementi emersi dalle interviste, quali il desiderio dei giovani di andare all'estero. Particolare attenzione è dedicata alle etichette utilizzate per definire i giovani oggetto dell'indagine (NEET, bamboccioni, sdraiati ecc.), messe in relazione con i termini che i giovani e le giovani intervistate utilizzano per autodefinirsi nell'ambito dei focus group (anche in quanto "straniere/i"), e alle parole-chiave scelte dalle/gli intervistate/i per riferirsi all'esperienza del lavoro, ricorrendo anche a termini gergali, regionalismi e forestierismi.
Cristiana, D.S., Licia, R. (2016). E il linguista che ci fa? Riflessioni metodologiche sulla dimensione linguistica di una ricerca socioantropologica. Bologna : Pendragon.
E il linguista che ci fa? Riflessioni metodologiche sulla dimensione linguistica di una ricerca socioantropologica
DE SANTIS, CRISTIANA;REGGIANI, LICIA
2016
Abstract
Nell'ambito del volume, dedicato a un'analisi qualitativa e quantitativa della situazione occupazionale delle giovani generazioni a Bologna, il nostro intervento si presenta come uno degli Approfondimenti proposti. Il lavoro si concentra sulla dimensione dell'analisi linguistica applicata alle fonti della ricerca: da un lato i risultati quantitativi dei questionari (in particolare i dati di sintesi emersi dall'ultima domanda, dedicata al "capitale linguistico" degli intervistati), dall'altro i risultati qualitativi (le domande del questionario, la trascrizione delle interviste e di alcuni focus group). I dati relativi alla padronanza di lingue diverse (compresi i dialetti) sono messi in relazione con altri dati elementi emersi dalle interviste, quali il desiderio dei giovani di andare all'estero. Particolare attenzione è dedicata alle etichette utilizzate per definire i giovani oggetto dell'indagine (NEET, bamboccioni, sdraiati ecc.), messe in relazione con i termini che i giovani e le giovani intervistate utilizzano per autodefinirsi nell'ambito dei focus group (anche in quanto "straniere/i"), e alle parole-chiave scelte dalle/gli intervistate/i per riferirsi all'esperienza del lavoro, ricorrendo anche a termini gergali, regionalismi e forestierismi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.