Le Case del popolo italiane, oggi presenti su tutto il territorio nazionale in oltre 350 edifici, rappresentano un modello di sviluppo sociale ed economico partecipato. Sorte parallelamente ai movimenti operai e contadini tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, sono state caratterizzate da istanze di democrazia e hanno svolto funzioni di protezione sociale e tutela del lavoro. In esse hanno preso corpo iniziative di natura culturale, ricreativa e formativa a beneficio dei lavoratori. Hanno rappresentato un modo di fare politica fortemente vissuto e una risposta ai bisogni materiali e culturali degli appartenenti alle classi subalterne. A partire dagli anni '90 la forza propositiva è venuta a ridursi, conseguentemente all'affievolirsi di tratti di valore identitario e sociale che ne avevano caratterizzato la storia. Il volume intende sottolineare l'attualità e l'importanza delle Case del popolo, nel convincimento che la società dei non-luoghi necessiti tanto di presidi democratici e occasioni di aggregazione intorno a valori di democrazia e condivisione quanto di luoghi fisici all'interno dei quali ripensare, anche dal punto di vista economico, politiche di accoglienza per gli appartenenti alle fasce deboli della società e per tutti coloro che non si accontentano della politica come oligarchia e delle forme di partecipazione virtuali.
Pieretti, G. (2016). Democrazia e cittadinanza attiva. Le Case del Popolo nella società contemporanea. Milano : FrancoAngeli.
Democrazia e cittadinanza attiva. Le Case del Popolo nella società contemporanea
PIERETTI, GIOVANNI
2016
Abstract
Le Case del popolo italiane, oggi presenti su tutto il territorio nazionale in oltre 350 edifici, rappresentano un modello di sviluppo sociale ed economico partecipato. Sorte parallelamente ai movimenti operai e contadini tra la fine dell'800 e l'inizio del '900, sono state caratterizzate da istanze di democrazia e hanno svolto funzioni di protezione sociale e tutela del lavoro. In esse hanno preso corpo iniziative di natura culturale, ricreativa e formativa a beneficio dei lavoratori. Hanno rappresentato un modo di fare politica fortemente vissuto e una risposta ai bisogni materiali e culturali degli appartenenti alle classi subalterne. A partire dagli anni '90 la forza propositiva è venuta a ridursi, conseguentemente all'affievolirsi di tratti di valore identitario e sociale che ne avevano caratterizzato la storia. Il volume intende sottolineare l'attualità e l'importanza delle Case del popolo, nel convincimento che la società dei non-luoghi necessiti tanto di presidi democratici e occasioni di aggregazione intorno a valori di democrazia e condivisione quanto di luoghi fisici all'interno dei quali ripensare, anche dal punto di vista economico, politiche di accoglienza per gli appartenenti alle fasce deboli della società e per tutti coloro che non si accontentano della politica come oligarchia e delle forme di partecipazione virtuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.