Il Movimento 5 Stelle (M5S) e Podemos sono state due fra le più importanti novità nel panorama dei sistemi partitici europei degli ultimi anni. Il primo ha ottenuto, nelle elezioni politiche del 2013, un successo inaspettato e inimmaginabile per un partito alla prima prova elettorale nazionale e a pochi anni dalla fondazione: addirittura, quello del M5S è stato il debutto elettorale di maggior successo nell’intera storia postbellica europea. I secondi, raccogliendo l’eredità del movimento degli Indignados che nel 2011 avevano scosso la politica spagnola, sono riusciti per la prima volta a spezzare – parzialmente – il duopolio di Socialisti e Popolari che caratterizza il paese iberico fin dagli inizi degli anni ottanta, raccogliendo l’8 per cento dei voti nelle elezioni europee del 2014. I due partiti sono accomunati da una critica risoluta verso le classi dirigenti (politiche, ma anche economiche) dei rispettivi paesi, dagli slogan anti-corruzione, da un uso innovativo delle nuove tecnologie dell’informazione, a partire dai social media. In questo saggio esploreremo le proposte di questi due nuovi soggetti politici in ambito europeo. Anche in questo caso le similitudini, almeno a prima vista, non mancano: entrambi si presentano come decisi oppositori delle politiche dell’Unione Europea, soprattutto per quel che riguarda le misure anti-crisi improntate al rigore nei bilanci pubblici e ai tagli alla spesa sociale; entrambi pongono l’accento sull’assenza di legittimazione democratica delle istituzioni europee. Tuttavia, come vedremo, le declinazioni di tale opposizione sono diverse, come diverse sono del resto le storie delle due formazioni, il loro modello organizzativo, i loro riferimenti politici e culturali.
Fabio, G.L., Filippo, T. (2016). Il Movimento 5 Stelle e Podemos: eurofobici o eurocritici?. Bologna : Il Mulino.
Il Movimento 5 Stelle e Podemos: eurofobici o eurocritici?
GARCIA LUPATO, FABIO;TRONCONI, FILIPPO
2016
Abstract
Il Movimento 5 Stelle (M5S) e Podemos sono state due fra le più importanti novità nel panorama dei sistemi partitici europei degli ultimi anni. Il primo ha ottenuto, nelle elezioni politiche del 2013, un successo inaspettato e inimmaginabile per un partito alla prima prova elettorale nazionale e a pochi anni dalla fondazione: addirittura, quello del M5S è stato il debutto elettorale di maggior successo nell’intera storia postbellica europea. I secondi, raccogliendo l’eredità del movimento degli Indignados che nel 2011 avevano scosso la politica spagnola, sono riusciti per la prima volta a spezzare – parzialmente – il duopolio di Socialisti e Popolari che caratterizza il paese iberico fin dagli inizi degli anni ottanta, raccogliendo l’8 per cento dei voti nelle elezioni europee del 2014. I due partiti sono accomunati da una critica risoluta verso le classi dirigenti (politiche, ma anche economiche) dei rispettivi paesi, dagli slogan anti-corruzione, da un uso innovativo delle nuove tecnologie dell’informazione, a partire dai social media. In questo saggio esploreremo le proposte di questi due nuovi soggetti politici in ambito europeo. Anche in questo caso le similitudini, almeno a prima vista, non mancano: entrambi si presentano come decisi oppositori delle politiche dell’Unione Europea, soprattutto per quel che riguarda le misure anti-crisi improntate al rigore nei bilanci pubblici e ai tagli alla spesa sociale; entrambi pongono l’accento sull’assenza di legittimazione democratica delle istituzioni europee. Tuttavia, come vedremo, le declinazioni di tale opposizione sono diverse, come diverse sono del resto le storie delle due formazioni, il loro modello organizzativo, i loro riferimenti politici e culturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


