Ubicato nell’entroterra riminese, il castello di San Clemente appartiene al circuito di rocche e castelli edificati a difesa dei confini meridionali dei possedimenti malatestiani. Menzionata nella “Descriptio Romandiole” (1371) dal cardinale Anglic de Grimoard come “villa”, solo a partire dalla fine del XIV secolo vengono edificate le prime fortificazioni e si ha notizia di una guarnigione militare. Durante la dominazione veneziana degli inizi del XVI secolo viene redatta la “Relazione del Provveditore Malipiero sullo Stato di Rimini” in cui si legge: “San Chimento, e Castello (…) Circumdato de Muro alto passa 8 cum.3. scarpe. Ha una porta cum el ponte levadore. volge passa. 240 (…)”. Dal XVII al XVIII secolo si assiste ad un progressivo decadimento del castello di San Clemente divenuto capoluogo di mandamento. Nel corso del XIX secolo i catasti pontifici documentano le trasformazioni del tracciato delle mura e l’apertura di un nuovo accesso da Nord. A metà del secolo scorso sono eseguite dal Genio civile le prime opere di restauro delle cortine della cinta urbana. I lavori alle mura del castello hanno avuto inizio nel 2000 e sono proseguiti per lotti funzionali sino al progetto qui presentato. Sono state realizzate le seguenti indagini preliminari: analisi petrografiche per la caratterizzazione delle malte, saggi stratigrafici all’interno dei vani della torre portaia per accertare la presenza di decorazioni; indagini geologiche. La cinta muraria del castello di San Clemente ha uno sviluppo lineare di circa 300 metri ed una superficie di circa 2900 mq. fra prospetti interni ed esterni. Le mura conservano parte delle torri che ne segnavano il perimetro le cui differenti morfologie testimoniano le differenti epoche in cui furono costruite: le esili torri del fronte Sud della fine del XIV sec., i torrioni robusti quattrocenteschi dei fronti Sud Ovest e Sud Est con le loro murature scarpate coeve alla torre portaia a doppia camera in cui sono visibili ancora gli alloggiamenti per i bolzoni del ponte levatoio. I lavori eseguiti hanno interessato i prospetti S-E, S-O, N-O e parte del fronte N-E. Questi hanno completato parzialmente le opere di restauro alle mura iniziate nel 2000 con i lavori di pronto intervento alla torre portaia o “torre dell’orologio”. Le mura della cinta urbana presentavano ampie lacune dovute a crolli ed a demolizioni dell’immediato dopoguerra e diffuse lesioni frutto dei cedimenti di fondazione causati dai movimenti del fronte di frana che interessa il lato est del paese. Le mura inoltre erano state deturpate da una serie di fabbricati abusivi sorti a ridosso del torrione denominato “ex macello”. I paramenti in laterizio, infestati da vegetazione, erano caratterizzati da improprie stuccature in malta cementizia ed al tempo stesso da giunti in malta di calce ammalorati e decoesi. Le stesse creste murarie, oramai prive dei bauletti di protezione, risultavano fortemente degradate ed incapaci di proteggere il nucleo delle murature. I primi lavori eseguiti sono stati quelli di “liberazione “ dei prospetti dai manufatti di recente realizzazione, si è poi provveduto alla pulitura ed al diserbo di tutti i paramenti dalle piante infestati e dai muschi e dai licheni. Le fondazioni del fronte SO, prospicienti al fronte di frana che lambisce l’abitato, sono state consolidate con una serie di pali e micropali. Si è quindi passati alla rimozione delle stuccature a cemento su tutti i prospetti delle cinta muraria, al cuci scuci delle zone lesionate, ed alla loro ristuccatura con malte di calce naturali aventi composizioni simili a quelle antiche.Le creste dei muri sono state protette da nuovi bauletti in cocciopesto. Nel torrione detto dell’”ex macello”, sono state restaurate le coperture ed i solai di piano, ripristinati gli infissi e scoperte una serie di bombardiere quattrocentesche. Tutto il circuito delle mura del Castello è stato infine protetto con un impianto antivolatile alimentato con pannelli s...
A.Ugolini (2004). Progetto di restauro e conservazione delle mura del Castello San Clemente (sec.XV). Progetto definitivo, esecutivo e direzione lavori..
Progetto di restauro e conservazione delle mura del Castello San Clemente (sec.XV). Progetto definitivo, esecutivo e direzione lavori.
UGOLINI, ANDREA
2004
Abstract
Ubicato nell’entroterra riminese, il castello di San Clemente appartiene al circuito di rocche e castelli edificati a difesa dei confini meridionali dei possedimenti malatestiani. Menzionata nella “Descriptio Romandiole” (1371) dal cardinale Anglic de Grimoard come “villa”, solo a partire dalla fine del XIV secolo vengono edificate le prime fortificazioni e si ha notizia di una guarnigione militare. Durante la dominazione veneziana degli inizi del XVI secolo viene redatta la “Relazione del Provveditore Malipiero sullo Stato di Rimini” in cui si legge: “San Chimento, e Castello (…) Circumdato de Muro alto passa 8 cum.3. scarpe. Ha una porta cum el ponte levadore. volge passa. 240 (…)”. Dal XVII al XVIII secolo si assiste ad un progressivo decadimento del castello di San Clemente divenuto capoluogo di mandamento. Nel corso del XIX secolo i catasti pontifici documentano le trasformazioni del tracciato delle mura e l’apertura di un nuovo accesso da Nord. A metà del secolo scorso sono eseguite dal Genio civile le prime opere di restauro delle cortine della cinta urbana. I lavori alle mura del castello hanno avuto inizio nel 2000 e sono proseguiti per lotti funzionali sino al progetto qui presentato. Sono state realizzate le seguenti indagini preliminari: analisi petrografiche per la caratterizzazione delle malte, saggi stratigrafici all’interno dei vani della torre portaia per accertare la presenza di decorazioni; indagini geologiche. La cinta muraria del castello di San Clemente ha uno sviluppo lineare di circa 300 metri ed una superficie di circa 2900 mq. fra prospetti interni ed esterni. Le mura conservano parte delle torri che ne segnavano il perimetro le cui differenti morfologie testimoniano le differenti epoche in cui furono costruite: le esili torri del fronte Sud della fine del XIV sec., i torrioni robusti quattrocenteschi dei fronti Sud Ovest e Sud Est con le loro murature scarpate coeve alla torre portaia a doppia camera in cui sono visibili ancora gli alloggiamenti per i bolzoni del ponte levatoio. I lavori eseguiti hanno interessato i prospetti S-E, S-O, N-O e parte del fronte N-E. Questi hanno completato parzialmente le opere di restauro alle mura iniziate nel 2000 con i lavori di pronto intervento alla torre portaia o “torre dell’orologio”. Le mura della cinta urbana presentavano ampie lacune dovute a crolli ed a demolizioni dell’immediato dopoguerra e diffuse lesioni frutto dei cedimenti di fondazione causati dai movimenti del fronte di frana che interessa il lato est del paese. Le mura inoltre erano state deturpate da una serie di fabbricati abusivi sorti a ridosso del torrione denominato “ex macello”. I paramenti in laterizio, infestati da vegetazione, erano caratterizzati da improprie stuccature in malta cementizia ed al tempo stesso da giunti in malta di calce ammalorati e decoesi. Le stesse creste murarie, oramai prive dei bauletti di protezione, risultavano fortemente degradate ed incapaci di proteggere il nucleo delle murature. I primi lavori eseguiti sono stati quelli di “liberazione “ dei prospetti dai manufatti di recente realizzazione, si è poi provveduto alla pulitura ed al diserbo di tutti i paramenti dalle piante infestati e dai muschi e dai licheni. Le fondazioni del fronte SO, prospicienti al fronte di frana che lambisce l’abitato, sono state consolidate con una serie di pali e micropali. Si è quindi passati alla rimozione delle stuccature a cemento su tutti i prospetti delle cinta muraria, al cuci scuci delle zone lesionate, ed alla loro ristuccatura con malte di calce naturali aventi composizioni simili a quelle antiche.Le creste dei muri sono state protette da nuovi bauletti in cocciopesto. Nel torrione detto dell’”ex macello”, sono state restaurate le coperture ed i solai di piano, ripristinati gli infissi e scoperte una serie di bombardiere quattrocentesche. Tutto il circuito delle mura del Castello è stato infine protetto con un impianto antivolatile alimentato con pannelli s...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.