Secondo la storica dichiarazione di Alma Ata del 1978 le cure primarie “rappresentano una vera e propria area-sistema dotata di caratteristiche peculiari e profondamente diverse da quelle, altrettanto tipiche, dell’assistenza ospedaliera. Per le cure primarie a prevalere è il cosiddetto paradigma “dell’iniziativa” con il quale si intende un pattern assistenziale orientato alla “promozione attiva” della salute e al rafforzamento delle risorse personali e sociali a disposizione dell’in- dividuo, specie se affetto da malattie croniche o disabilità…”. Benchè l'Italia sia uno dei Paesi con la media di età della popolazione tra le più alte al mondo, non ha mai investito in modo mirato e strategico sulle cure primarie fino agli ultimi anni. In mancanza di una legge statale, le Regioni hanno effettuato tutta una serie di sperimentazioni, a partire dall’inizio del nuo vo secolo, volte a individuare soluzioni innovative per la gestione delle cd. cure primarie; a esse ha, poi, fatto seguito quanto previsto a livello normativo dal decreto legge 158/2012 che ha affidato alle Regioni il compito di definire l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria promuovendo l’integrazione con il sociale e con i servizi ospedalieri e indicato loro che la riorganizzazione della rete deve avvenire mediante la individuazione di due forme organizzative: monoprofessionali, denominate aggregazioni funzionali territoriali (AFT), che operano con la presenza dei soli medici di medicina generale; multiprofessionali, denominate unità complesse di cure primarie (UCCP), che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei medici e delle altre professionalità convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. Dalla ricerca contenuta nel volume, finalizzata a esaminare lo stato dell’arte nei vari sistemi sanitari regionali, emerge che l’applicazione della normativa nazionale a livello regionale è stata davvero molto frammentata: al formale ossequio alla normativa non sempre è corrisposto una reale e convinta applicazione locale dei principi contenuti nella legge nazionale. Costituisce, tuttavia, dato certo che il riequilibrio dei ruoli tra ospedale e territorio e una più adeguata attenzione alle cure graduate costituiscono, oggi, gli obiettivi di politica sanitaria verso cui i sistemi sanitari più avanzati devono indirizzarsi per dare risposte concrete ai nuovi bisogni di salute.

Carlo Bottari, Paolo De Angelis (2016). La nuova sanità territoriale. Santarcangelo di Romagna : Maggioli Editore.

La nuova sanità territoriale

BOTTARI, CARLO;DE ANGELIS, PAOLO
2016

Abstract

Secondo la storica dichiarazione di Alma Ata del 1978 le cure primarie “rappresentano una vera e propria area-sistema dotata di caratteristiche peculiari e profondamente diverse da quelle, altrettanto tipiche, dell’assistenza ospedaliera. Per le cure primarie a prevalere è il cosiddetto paradigma “dell’iniziativa” con il quale si intende un pattern assistenziale orientato alla “promozione attiva” della salute e al rafforzamento delle risorse personali e sociali a disposizione dell’in- dividuo, specie se affetto da malattie croniche o disabilità…”. Benchè l'Italia sia uno dei Paesi con la media di età della popolazione tra le più alte al mondo, non ha mai investito in modo mirato e strategico sulle cure primarie fino agli ultimi anni. In mancanza di una legge statale, le Regioni hanno effettuato tutta una serie di sperimentazioni, a partire dall’inizio del nuo vo secolo, volte a individuare soluzioni innovative per la gestione delle cd. cure primarie; a esse ha, poi, fatto seguito quanto previsto a livello normativo dal decreto legge 158/2012 che ha affidato alle Regioni il compito di definire l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria promuovendo l’integrazione con il sociale e con i servizi ospedalieri e indicato loro che la riorganizzazione della rete deve avvenire mediante la individuazione di due forme organizzative: monoprofessionali, denominate aggregazioni funzionali territoriali (AFT), che operano con la presenza dei soli medici di medicina generale; multiprofessionali, denominate unità complesse di cure primarie (UCCP), che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei medici e delle altre professionalità convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. Dalla ricerca contenuta nel volume, finalizzata a esaminare lo stato dell’arte nei vari sistemi sanitari regionali, emerge che l’applicazione della normativa nazionale a livello regionale è stata davvero molto frammentata: al formale ossequio alla normativa non sempre è corrisposto una reale e convinta applicazione locale dei principi contenuti nella legge nazionale. Costituisce, tuttavia, dato certo che il riequilibrio dei ruoli tra ospedale e territorio e una più adeguata attenzione alle cure graduate costituiscono, oggi, gli obiettivi di politica sanitaria verso cui i sistemi sanitari più avanzati devono indirizzarsi per dare risposte concrete ai nuovi bisogni di salute.
2016
227
9788891616845
Carlo Bottari, Paolo De Angelis (2016). La nuova sanità territoriale. Santarcangelo di Romagna : Maggioli Editore.
Carlo Bottari; Paolo De Angelis
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