Capitolo 4 in sintesi • Gli studi genetici sulle popolazioni di E. necator hanno ricevuto un grande impulso a partire dalla metà degli anni ‘90; • Diversi studi hanno portato alla definizione di una “teoria dei biotipi”, che inizialmente distingueva un genotipo “I” (corrispondente a un biotipo germogli a bandiera) e di un genotipo “III” (corrispondente a un biotipo ascospore), morfologicamente indistinguibili, sessualmente incompatibili e caratterizzati da un diverso comportamento epidemico; • Successivi studi hanno permesso di classificare le linee clonali in due gruppi (A e B), il primo caratterizzato da una minore variabilità rispetto al secondo e da svernamento come micelio nelle gemme anziché come cleistotecio; • Ricerche condotte sia in Italia che in altre zone viticole hanno ottenuto risultanti contrastanti con la teoria dei biotipi; • In Emilia-Romagna è stata dimostrata la presenza prevalente di isolati del genotipo B, la capacità di tutti gli isolati di causare germogli bandiera e la non specificità dei genotipi rispetto alla modalità di svernamento.
Caffi, T., Russo, G., Portillo, I., Collina, M. (2015). Le popolazioni di Erysiphe necator. Bertinoro (FC) : Grafikamente srl.
Le popolazioni di Erysiphe necator
PORTILLO, IVAN;COLLINA, MARINA
2015
Abstract
Capitolo 4 in sintesi • Gli studi genetici sulle popolazioni di E. necator hanno ricevuto un grande impulso a partire dalla metà degli anni ‘90; • Diversi studi hanno portato alla definizione di una “teoria dei biotipi”, che inizialmente distingueva un genotipo “I” (corrispondente a un biotipo germogli a bandiera) e di un genotipo “III” (corrispondente a un biotipo ascospore), morfologicamente indistinguibili, sessualmente incompatibili e caratterizzati da un diverso comportamento epidemico; • Successivi studi hanno permesso di classificare le linee clonali in due gruppi (A e B), il primo caratterizzato da una minore variabilità rispetto al secondo e da svernamento come micelio nelle gemme anziché come cleistotecio; • Ricerche condotte sia in Italia che in altre zone viticole hanno ottenuto risultanti contrastanti con la teoria dei biotipi; • In Emilia-Romagna è stata dimostrata la presenza prevalente di isolati del genotipo B, la capacità di tutti gli isolati di causare germogli bandiera e la non specificità dei genotipi rispetto alla modalità di svernamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.