Il tema delle sostanze psicoattive, del loro incontro e dell’eventuale sviluppo di un abuso nel loro utilizzo è un argomento molto rilevante nell’analisi dello sviluppo umano e dell’età giovanile tra benessere e disagio nei suoi aspetti educativi e psicosociali. Anzitutto, la frequenza d’uso delle sostanze è oggigiorno molto elevata, così come la probabilità di un primo contatto con esse in ado-lescenza o nella giovane adultità, tale da presentare questo fenomeno quasi come “normale” nel percorso dello sviluppo e facente parte di quei comportamenti cosiddetti a rischio che costellano l’adolescenza e l’età giovanile. In secondo luogo, l’emergere continuo di nuove sostanze (e nuove dipendenze) e di attività spesso anche legali e “normalizzate” dallo Stato (si pensi al gioco d’azzardo) rende fondamentale uscire da un’ottica meramente normativa (legale vs. illegale), per focalizzarsi su quegli elementi individuali e contestuali che possono fungere da rischio o protezione verso l’emergere di un disagio legato ad un abuso o una dipendenza da una sostanza o da un com-portamento. Infine, gli interventi di prevenzione e riduzione del danno determinato dall’abuso di so-stanze vedono il ruolo degli educatori quale preminente, soprattutto laddove il consumo non sia os-servato e analizzato unicamente in un’ottica medica o clinica, spesso troppo focalizzate sull’intervento “curativo”, ma piuttosto come un fenomeno che con una certa frequenza può riguar-dare l’adolescente e il giovane adulto e che può essere risolto attraverso un intervento educativo, preventivo e contenitivo.
Passini, S. (2016). Droghe, dipendenze, eccessi. Bologna : Il Mulino.
Droghe, dipendenze, eccessi
PASSINI, STEFANO
2016
Abstract
Il tema delle sostanze psicoattive, del loro incontro e dell’eventuale sviluppo di un abuso nel loro utilizzo è un argomento molto rilevante nell’analisi dello sviluppo umano e dell’età giovanile tra benessere e disagio nei suoi aspetti educativi e psicosociali. Anzitutto, la frequenza d’uso delle sostanze è oggigiorno molto elevata, così come la probabilità di un primo contatto con esse in ado-lescenza o nella giovane adultità, tale da presentare questo fenomeno quasi come “normale” nel percorso dello sviluppo e facente parte di quei comportamenti cosiddetti a rischio che costellano l’adolescenza e l’età giovanile. In secondo luogo, l’emergere continuo di nuove sostanze (e nuove dipendenze) e di attività spesso anche legali e “normalizzate” dallo Stato (si pensi al gioco d’azzardo) rende fondamentale uscire da un’ottica meramente normativa (legale vs. illegale), per focalizzarsi su quegli elementi individuali e contestuali che possono fungere da rischio o protezione verso l’emergere di un disagio legato ad un abuso o una dipendenza da una sostanza o da un com-portamento. Infine, gli interventi di prevenzione e riduzione del danno determinato dall’abuso di so-stanze vedono il ruolo degli educatori quale preminente, soprattutto laddove il consumo non sia os-servato e analizzato unicamente in un’ottica medica o clinica, spesso troppo focalizzate sull’intervento “curativo”, ma piuttosto come un fenomeno che con una certa frequenza può riguar-dare l’adolescente e il giovane adulto e che può essere risolto attraverso un intervento educativo, preventivo e contenitivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.