La mostra, a cura di Guido Bartorelli e Silvia Grandi, e’ realizzata dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, con la collaborazione del Comune di Cittadella, patrocinata dal Dipartimento delle Arti dell’Universita’ di Bologna e dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Universita’ degli Studi Di Padova e con la sponsorizzazione di Metalservice s.p.a. PROMOSSA DA: FONDAZIONE PALAZZO PRETORIO ONLUS COMUNE DI CITTADELLA FONDAZIONE CARIPARO DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA DIPARTIMENTO DEI BENI CULTRALI: ARCHEOLOGIA, STORIA DELL’ARTE, DEL CINEMA E DELLA MUSICA DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA GR | Giovanna Ricotta presenta in anteprima l’installazione inedita site-specific Non sei più tu (2015), creata appositamente per la cornice di Palazzo Pretorio, oltre ai tre importanti lavori realizzati dall’artista per spazi museali e fondazioni (Toilette, 2008; Fai la cosa giusta, 2010; Falene, 2012) composti da fotografie, video, installazioni e sculture, il tutto organizzato secondo un progetto coerente e allo stesso tempo molto complesso. In particolare il cuore della mostra sarà l’installazione Non sei più tu (2015): una singolare scultura di marmo nero, dal design sinuoso ed essenziale, un’urna che custodisce un prezioso nucleo occultato alla vista del pubblico che rappresenta una sorta di sé interiore dell’artista composto da polvere di graffite, chiuso da un copricapo/coperchio che solo alla sua apertura svela l’incisione in oro del logo GR, la traduzione della presenza dell’artista in forma grafica. Quest’opera, caratterizzata da monocromi neri e grigio grafite carichi di intensità concettuale ed evocativa e da grande rigore formale, si contrappone alle immagini di fortissimo impatto scenico e narrativo, intrise di complessa visionarietà fantastica, realizzate dall’artista all’inizio della sua carriera. Non sei più tu manifesta un astrattismo denso di quella stessa spiritualità che ritroviamo nelle meravigliose creature impegnate in performance cariche di mistero di Toilette, (2008), Fai la cosa giusta (2010), Falene (2012), le quali solo a uno sguardo attento rivelano tutta la loro ritualità, ossia una gestualità disciplinata verso un fine mitico: attualizzare la possibilità di una metamorfosi, o più semplicemente cantare il desiderio insito in ognuno di noi di elevarsi e trascendere i propri limiti. Palazzo Pretorio nasce dalla volontà delle famiglie dei Sanseverino e dei Malatesta, signori di Cittadella rispettivamente alla fine del Quattrocento e agli inizi del Cinquecento, di conferire a questo edificio la caratteristica di residenza signorile, sia decorandolo internamente ed esternamente con affreschi che lo rendono un esempio unico nel panorama veneto, sia grazie allo splendido portale d’ingresso in marmo rosato di Verona. Sede anche delle carceri nel periodo della dominazione austro-ungarica, Palazzo Pretorio è stato recentemente ristrutturato e ospita al piano nobile esposizioni temporanee di opere d’arte moderna e contemporanea, tra cui, dall’estate la mostra GR.
Bartorelli, G., Grandi, S. (2015). GR | Giovanna Ricotta.
GR | Giovanna Ricotta
BARTORELLI, GUIDO;GRANDI, SILVIA
2015
Abstract
La mostra, a cura di Guido Bartorelli e Silvia Grandi, e’ realizzata dalla Fondazione Palazzo Pretorio Onlus, con la collaborazione del Comune di Cittadella, patrocinata dal Dipartimento delle Arti dell’Universita’ di Bologna e dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Universita’ degli Studi Di Padova e con la sponsorizzazione di Metalservice s.p.a. PROMOSSA DA: FONDAZIONE PALAZZO PRETORIO ONLUS COMUNE DI CITTADELLA FONDAZIONE CARIPARO DIPARTIMENTO DELLE ARTI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA DIPARTIMENTO DEI BENI CULTRALI: ARCHEOLOGIA, STORIA DELL’ARTE, DEL CINEMA E DELLA MUSICA DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA GR | Giovanna Ricotta presenta in anteprima l’installazione inedita site-specific Non sei più tu (2015), creata appositamente per la cornice di Palazzo Pretorio, oltre ai tre importanti lavori realizzati dall’artista per spazi museali e fondazioni (Toilette, 2008; Fai la cosa giusta, 2010; Falene, 2012) composti da fotografie, video, installazioni e sculture, il tutto organizzato secondo un progetto coerente e allo stesso tempo molto complesso. In particolare il cuore della mostra sarà l’installazione Non sei più tu (2015): una singolare scultura di marmo nero, dal design sinuoso ed essenziale, un’urna che custodisce un prezioso nucleo occultato alla vista del pubblico che rappresenta una sorta di sé interiore dell’artista composto da polvere di graffite, chiuso da un copricapo/coperchio che solo alla sua apertura svela l’incisione in oro del logo GR, la traduzione della presenza dell’artista in forma grafica. Quest’opera, caratterizzata da monocromi neri e grigio grafite carichi di intensità concettuale ed evocativa e da grande rigore formale, si contrappone alle immagini di fortissimo impatto scenico e narrativo, intrise di complessa visionarietà fantastica, realizzate dall’artista all’inizio della sua carriera. Non sei più tu manifesta un astrattismo denso di quella stessa spiritualità che ritroviamo nelle meravigliose creature impegnate in performance cariche di mistero di Toilette, (2008), Fai la cosa giusta (2010), Falene (2012), le quali solo a uno sguardo attento rivelano tutta la loro ritualità, ossia una gestualità disciplinata verso un fine mitico: attualizzare la possibilità di una metamorfosi, o più semplicemente cantare il desiderio insito in ognuno di noi di elevarsi e trascendere i propri limiti. Palazzo Pretorio nasce dalla volontà delle famiglie dei Sanseverino e dei Malatesta, signori di Cittadella rispettivamente alla fine del Quattrocento e agli inizi del Cinquecento, di conferire a questo edificio la caratteristica di residenza signorile, sia decorandolo internamente ed esternamente con affreschi che lo rendono un esempio unico nel panorama veneto, sia grazie allo splendido portale d’ingresso in marmo rosato di Verona. Sede anche delle carceri nel periodo della dominazione austro-ungarica, Palazzo Pretorio è stato recentemente ristrutturato e ospita al piano nobile esposizioni temporanee di opere d’arte moderna e contemporanea, tra cui, dall’estate la mostra GR.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.