Questo studio esamina il tema della donna nella riflessione mistico-esoterica ebraica, partendo da un cenno a quello che dice della donna la Bibbia ebraica, quindi la Mishnah e la letteratura rabbinica, per concludere con un cenno all’approccio e alla concezione che l’Ebraismo ha della sessualità, paragonato con quella tipica del Cristianesimo. L'autore esamina le più importanti fonti mistico-esoteriche dell’Ebraismo, esaminando la loro riflessione e integrazione della donna e del femminile nella visione cabbalistica del mondo e nella elaborazione di quella che, a partire dall’opera fondamentale di Moshe Idel, Qabbalah e Eros, potremmo chiamare metaphysica sexualis. Fra di esse si esamina la concezione della donna che emerge in un’operetta medievale ebraica pre-qabbalistica, la Iggeret ha-Qodesh o Lettere sulla santità del rapporto sessuale fra l'uomo e la donna. Si tratta di un vero gioiello per la limpidità del pensiero e la forte affermazione della concezione biblica positiva del creato, contro una degenerazione causata dall’accoglienza dell’aristotelismo. Questa lettera ha avuto una grande diffusione dal tardo Medioevo fino ad oggi a livello popolare: un breve trattato che costituisce un bell’esempio di opposizione drastica a una deriva sessuofobica e misogina che nel Duecento stava cercando di entrare nell’Ebraismo anche grazie alla concezione filosofica che Maimonide aveva introdotto attraverso l’uso sistematico delle categorie aristoteliche. L’esoterismo ebraico della qabbalah le restituisce tutta la sua enorme dignità e sa perfettamente integrare l’eros e il sesso nella fusione perfetta dell’uomo e della donna, in una visione fruitiva della corporeità umana, e non nell’ossessione dell’astinenza cristiana. Il sesso è una ricchezza che Dio ha donato all’uomo e alla donna, unendo uomo e donna accade un evento spirituale per cui, quasi un sacramento, anche la parte femminile di Dio, o Shekinah, si unisce alla copia umana unita sessualmente e agli uomini, uomo e donna unendosi uniscono le loro rispettive sefirot di riferimento, e con ciò facendo operano una restaurazione (tiqqun) della luce della divinità.
La donna nell'ebraismo e nella riflessione mistico-esoterica della qabbalah / Perani, Mauro. - STAMPA. - (2015), pp. 281-304.
La donna nell'ebraismo e nella riflessione mistico-esoterica della qabbalah
PERANI, MAURO
2015
Abstract
Questo studio esamina il tema della donna nella riflessione mistico-esoterica ebraica, partendo da un cenno a quello che dice della donna la Bibbia ebraica, quindi la Mishnah e la letteratura rabbinica, per concludere con un cenno all’approccio e alla concezione che l’Ebraismo ha della sessualità, paragonato con quella tipica del Cristianesimo. L'autore esamina le più importanti fonti mistico-esoteriche dell’Ebraismo, esaminando la loro riflessione e integrazione della donna e del femminile nella visione cabbalistica del mondo e nella elaborazione di quella che, a partire dall’opera fondamentale di Moshe Idel, Qabbalah e Eros, potremmo chiamare metaphysica sexualis. Fra di esse si esamina la concezione della donna che emerge in un’operetta medievale ebraica pre-qabbalistica, la Iggeret ha-Qodesh o Lettere sulla santità del rapporto sessuale fra l'uomo e la donna. Si tratta di un vero gioiello per la limpidità del pensiero e la forte affermazione della concezione biblica positiva del creato, contro una degenerazione causata dall’accoglienza dell’aristotelismo. Questa lettera ha avuto una grande diffusione dal tardo Medioevo fino ad oggi a livello popolare: un breve trattato che costituisce un bell’esempio di opposizione drastica a una deriva sessuofobica e misogina che nel Duecento stava cercando di entrare nell’Ebraismo anche grazie alla concezione filosofica che Maimonide aveva introdotto attraverso l’uso sistematico delle categorie aristoteliche. L’esoterismo ebraico della qabbalah le restituisce tutta la sua enorme dignità e sa perfettamente integrare l’eros e il sesso nella fusione perfetta dell’uomo e della donna, in una visione fruitiva della corporeità umana, e non nell’ossessione dell’astinenza cristiana. Il sesso è una ricchezza che Dio ha donato all’uomo e alla donna, unendo uomo e donna accade un evento spirituale per cui, quasi un sacramento, anche la parte femminile di Dio, o Shekinah, si unisce alla copia umana unita sessualmente e agli uomini, uomo e donna unendosi uniscono le loro rispettive sefirot di riferimento, e con ciò facendo operano una restaurazione (tiqqun) della luce della divinità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.