La rivista viene fondata nel 1995 da Claudio Meldolesi e Gerardo Guccini. Scopo iniziale di «Prove di drammaturgia. Rivista di inchieste teatrali» è fornire un contesto di riflessione e uno strumento di testimonianza a formazioni e artisti operanti nell'area dell'innovazione. Vengono così approfonditi, attraverso interviste, contributi e dossier, percorsi originali e differenti processi di composizione. Nei primi anni, la rivista si presenta in quanto organismo deputato alla documentazione delle riflessioni e dei processi condotti dagli uomini teatro. Angolazione che, a partire dal 1998, viene applicata, non più a casi specifici, ma a tematiche emergenti come il teatro e narrazione, la nuova performance epica, i rapporti fra teatro e giornalismo, la performance pop, il ritorno dell'autore, il nuovo nō, le interazione fra dramma e postdrammatico, gli intrecci fra autorialità e performance, le riflessioni sulla scrittura (scenica, drammatica e performativa). La particolare attenzione dedicata alle dinamiche trasformative del teatro contemporaneo ha fatto di «Prove di drammaturgia» un forum documentario e critico fondamentalmente dedito alla storicizzazione delle realtà contemporanee. Finalità che intreccia i saperi e le metodologie della discipline storiche alle ricognizioni e agli approfondimenti della «storia immediata» (Jean La Couture) alla quale lavorano scrittori, giornalisti, reporter e gli stessi teatranti. Sempre più frequentemente, infatti, la performance combina alla concretezza delle azioni in presenza processi cognitivi e rielaborazioni del vissuto, che precipitano nel fare teatro le trasformazioni del mondo reale originando percorsi, linguaggi, opere. A questi esiti si rivolge con particolare attenzione «Prove di drammaturgia».
Guccini, G. (In stampa/Attività in corso). Prove di drammaturgia.
Prove di drammaturgia
GUCCINI, GERARDO
In corso di stampa
Abstract
La rivista viene fondata nel 1995 da Claudio Meldolesi e Gerardo Guccini. Scopo iniziale di «Prove di drammaturgia. Rivista di inchieste teatrali» è fornire un contesto di riflessione e uno strumento di testimonianza a formazioni e artisti operanti nell'area dell'innovazione. Vengono così approfonditi, attraverso interviste, contributi e dossier, percorsi originali e differenti processi di composizione. Nei primi anni, la rivista si presenta in quanto organismo deputato alla documentazione delle riflessioni e dei processi condotti dagli uomini teatro. Angolazione che, a partire dal 1998, viene applicata, non più a casi specifici, ma a tematiche emergenti come il teatro e narrazione, la nuova performance epica, i rapporti fra teatro e giornalismo, la performance pop, il ritorno dell'autore, il nuovo nō, le interazione fra dramma e postdrammatico, gli intrecci fra autorialità e performance, le riflessioni sulla scrittura (scenica, drammatica e performativa). La particolare attenzione dedicata alle dinamiche trasformative del teatro contemporaneo ha fatto di «Prove di drammaturgia» un forum documentario e critico fondamentalmente dedito alla storicizzazione delle realtà contemporanee. Finalità che intreccia i saperi e le metodologie della discipline storiche alle ricognizioni e agli approfondimenti della «storia immediata» (Jean La Couture) alla quale lavorano scrittori, giornalisti, reporter e gli stessi teatranti. Sempre più frequentemente, infatti, la performance combina alla concretezza delle azioni in presenza processi cognitivi e rielaborazioni del vissuto, che precipitano nel fare teatro le trasformazioni del mondo reale originando percorsi, linguaggi, opere. A questi esiti si rivolge con particolare attenzione «Prove di drammaturgia».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.