Dopo un excursus legislativo sull'insegnamento della cittadinanza nel contesto scolastico, il saggio affronta il tema dell'educazione alla cittadinanza attiva nella formazione iniziale dell’insegnante di scuola primaria, quindi nel curriculum universitario, con la necessaria cautela per ogni tentativo interpretativo che faccia riferimento ai soli dettami istituzionali, proprio in virtù della non automatica coincidenza tra le realtà riscontrabili in concreto e gli intenti espressi in dichiarazioni e decreti, che immancabilmente propongono finalità e obiettivi quasi sempre condivisibili. Si è potuto rilevare come sul piano normativo l’attenzione alla dimensione europea sia stata progressivamente indotta sia dal susseguirsi dei provvedimenti degli organi comunitari e di quelli nazionali sia dalla percezione diffusa e generale dei primi esiti concreti dell’unificazione; tuttavia si è anche rilevato come spesso le sperimentazioni di alcuni insegnanti abbiano preceduto le perorazioni e le disposizioni di tali organi. In questa progressiva crescita di attenzione e di impegno si è man mano passati dall’isolamento e dall’ordine sparso delle attività didattiche intraprese in precedenza, a rinnovate forme di coordinamento che spesso si avvalgono della formazione di reti di scuole concordi nell’affrontare i temi della convivenza civile e della cittadinanza in un quadro europeo. Benché tali forme di coordinamento si stiano moltiplicando, rimangono innumerevoli le modalità di approccio e di conduzione delle attività didattiche. Il saggio prosegue con gli esiti delle ricerche condotte in Italia, all’interno del corso di laurea in Scienze della formazione primaria (abilitante anche per la scuola dell’infanzia). A seguito della riforma universitaria Gelmini, dall’a.a. 2011/2012 la disciplina di “didattica della storia” viene eliminata, ripristinando il corso in “storia”. Pertanto dovrebbero essere i docenti di “storia antica e medievale” e di “storia contemporanea” a dedicare nell’arco dell’insegnamento della durata di 48 ore (8 cfu) uno spazio (la durata è a discrezionalità del titolare) alle metodologie e agli strumenti didattici per l’insegnamento e l’apprendimento della storia. I risultati delle indagini condotte da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna attestano che la principale motivazione al “buon senso” del corpo docente si debba ricondurre alla inadeguatezza della formazione degli insegnanti in merito alla disciplina, una carenza evidenziata fin dai primi anni della formazione universitaria degli studenti iscritti al corso di laurea in scienze della formazione primaria. Gli studi sul campo fanno emergere l’esigenza di una formazione completa, dalla prima infanzia al mondo universitario, e un chiarimento sull’applicazione ai curricula formativi. L'indagine è stata condotta attraverso la metodologica della ricerca-formazione e attraverso il sistema delle categorie che ha preso in considerazioni le seguenti parole chiave: Cittadinanza/comunità, attiva/partecipazione, democrazia, storia, società.

Educazione alla cittadinanza e programmi curriculari. La parola agli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria

BORGHI, BEATRICE;MINGUZZI, SILVIA
2015

Abstract

Dopo un excursus legislativo sull'insegnamento della cittadinanza nel contesto scolastico, il saggio affronta il tema dell'educazione alla cittadinanza attiva nella formazione iniziale dell’insegnante di scuola primaria, quindi nel curriculum universitario, con la necessaria cautela per ogni tentativo interpretativo che faccia riferimento ai soli dettami istituzionali, proprio in virtù della non automatica coincidenza tra le realtà riscontrabili in concreto e gli intenti espressi in dichiarazioni e decreti, che immancabilmente propongono finalità e obiettivi quasi sempre condivisibili. Si è potuto rilevare come sul piano normativo l’attenzione alla dimensione europea sia stata progressivamente indotta sia dal susseguirsi dei provvedimenti degli organi comunitari e di quelli nazionali sia dalla percezione diffusa e generale dei primi esiti concreti dell’unificazione; tuttavia si è anche rilevato come spesso le sperimentazioni di alcuni insegnanti abbiano preceduto le perorazioni e le disposizioni di tali organi. In questa progressiva crescita di attenzione e di impegno si è man mano passati dall’isolamento e dall’ordine sparso delle attività didattiche intraprese in precedenza, a rinnovate forme di coordinamento che spesso si avvalgono della formazione di reti di scuole concordi nell’affrontare i temi della convivenza civile e della cittadinanza in un quadro europeo. Benché tali forme di coordinamento si stiano moltiplicando, rimangono innumerevoli le modalità di approccio e di conduzione delle attività didattiche. Il saggio prosegue con gli esiti delle ricerche condotte in Italia, all’interno del corso di laurea in Scienze della formazione primaria (abilitante anche per la scuola dell’infanzia). A seguito della riforma universitaria Gelmini, dall’a.a. 2011/2012 la disciplina di “didattica della storia” viene eliminata, ripristinando il corso in “storia”. Pertanto dovrebbero essere i docenti di “storia antica e medievale” e di “storia contemporanea” a dedicare nell’arco dell’insegnamento della durata di 48 ore (8 cfu) uno spazio (la durata è a discrezionalità del titolare) alle metodologie e agli strumenti didattici per l’insegnamento e l’apprendimento della storia. I risultati delle indagini condotte da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna attestano che la principale motivazione al “buon senso” del corpo docente si debba ricondurre alla inadeguatezza della formazione degli insegnanti in merito alla disciplina, una carenza evidenziata fin dai primi anni della formazione universitaria degli studenti iscritti al corso di laurea in scienze della formazione primaria. Gli studi sul campo fanno emergere l’esigenza di una formazione completa, dalla prima infanzia al mondo universitario, e un chiarimento sull’applicazione ai curricula formativi. L'indagine è stata condotta attraverso la metodologica della ricerca-formazione e attraverso il sistema delle categorie che ha preso in considerazioni le seguenti parole chiave: Cittadinanza/comunità, attiva/partecipazione, democrazia, storia, società.
2015
Novi Cives: cittadini dall’infanzia
89
101
Borghi, Beatrice; Minguzzi, Silvia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/551641
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