Il saggio pone in evidenza il nesso significativo tra il concetto di formazione e quello di “educazione al patrimonio” per la comune sottintesa tensione a sviluppare processi di apprendimento attivo integrati, ricorrenti e permanenti. In particolare sono due gli aspetti che rendono strettamente attinente alla formazione l’apprendimento che verte sul “patrimonio”: l’integrazione di molteplici competenze e conoscenze tratte da attività di simbiosi tra scuola e sedi esterne in un quadro multidisciplinare di educazione alla consapevolezza e alla responsabilità; l’adozione di metodi costruttivi che motivino, coinvolgano e attivino all’apprendi- mento, partendo dall’individuazione degli elementi e delle sedi del “patrimonio”, passando ai conseguenti approfondimenti, per poi approdare alle attività laboratoriali di produzione di testi ed elaborati. L’educazione alla cittadinanza attiva attraverso il patrimonio culturale non può prescindere dalla conoscenza delle premesse, delle origini e degli sviluppi della co- stituzione italiana che costituisce una delle principali eredità vive di tale patrimonio.Al riguardo nel presente saggio sono descritte alcune esperienze che da decenni vengono condotte a Bologna, in provincia e in regione organizzate dall’università con il suo centro Dipast e dall’Assemblea Legislativa della regione Emilia-Romagna in un raccordo continuo con le agenzie del territorio. Il progetto “i parlamenti degli studenti” ideato dal Dipast, in collaborazione con le istituzioni comunali, provinciali e regionali e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, è un esempio di educazione alla cittadinanza partecipata, in cui gli studenti sono direttamente coinvolti nei processi di organizzazione e ideazione degli spazi della vita urbana e di gestione della stessa vita pubblica. “i parlamenti” sono iniziative diffuse su tutto il territorio nazionale attuate attraverso l’apprendimento attivo e la valorizzazione della conoscenza locale con strategie inclusive e di condivisione soprattutto tra i giovani che provengono da paesi e da culture diverse e che possono essere estranei alla pratica partecipativa. Le iniziative di stimolo e supporto all’educazione alla cittadinanza che in qualche contesto regionale erano già state avviate con ottimi risultati, hanno trovato un ulteriore impulso e nuove risorse in realizzazioni di elevata qualità e di grande efficacia. Tra queste esperienze si ricorda il progetto “concittadini” dell'Assemblea legislativa che rappresenta uno dei programmi educativi e formativi sul tema della cittadinanza che pone al centro della relazione il mondo scolastico dell'educazione formale e la realtà del territorio con l'educazione non formale. Da molti anni, infatti, l’Assemblea rivolge un impegno particolare al tema dell’e- ducazione alla cittadinanza, nella consapevolezza che sia compito di un “parlamento regionale” contribuire attivamente alla crescita di cittadini responsabili, incentivando il loro coinvolgimento diretto e le occasioni di un contatto ravvicinato con le persone e i luoghi che rappresentano l’istituzione.

La democrazia si impara. Per una pedagogia della cittadinanza

BORGHI, BEATRICE;DONDARINI, ROLANDO;
2015

Abstract

Il saggio pone in evidenza il nesso significativo tra il concetto di formazione e quello di “educazione al patrimonio” per la comune sottintesa tensione a sviluppare processi di apprendimento attivo integrati, ricorrenti e permanenti. In particolare sono due gli aspetti che rendono strettamente attinente alla formazione l’apprendimento che verte sul “patrimonio”: l’integrazione di molteplici competenze e conoscenze tratte da attività di simbiosi tra scuola e sedi esterne in un quadro multidisciplinare di educazione alla consapevolezza e alla responsabilità; l’adozione di metodi costruttivi che motivino, coinvolgano e attivino all’apprendi- mento, partendo dall’individuazione degli elementi e delle sedi del “patrimonio”, passando ai conseguenti approfondimenti, per poi approdare alle attività laboratoriali di produzione di testi ed elaborati. L’educazione alla cittadinanza attiva attraverso il patrimonio culturale non può prescindere dalla conoscenza delle premesse, delle origini e degli sviluppi della co- stituzione italiana che costituisce una delle principali eredità vive di tale patrimonio.Al riguardo nel presente saggio sono descritte alcune esperienze che da decenni vengono condotte a Bologna, in provincia e in regione organizzate dall’università con il suo centro Dipast e dall’Assemblea Legislativa della regione Emilia-Romagna in un raccordo continuo con le agenzie del territorio. Il progetto “i parlamenti degli studenti” ideato dal Dipast, in collaborazione con le istituzioni comunali, provinciali e regionali e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, è un esempio di educazione alla cittadinanza partecipata, in cui gli studenti sono direttamente coinvolti nei processi di organizzazione e ideazione degli spazi della vita urbana e di gestione della stessa vita pubblica. “i parlamenti” sono iniziative diffuse su tutto il territorio nazionale attuate attraverso l’apprendimento attivo e la valorizzazione della conoscenza locale con strategie inclusive e di condivisione soprattutto tra i giovani che provengono da paesi e da culture diverse e che possono essere estranei alla pratica partecipativa. Le iniziative di stimolo e supporto all’educazione alla cittadinanza che in qualche contesto regionale erano già state avviate con ottimi risultati, hanno trovato un ulteriore impulso e nuove risorse in realizzazioni di elevata qualità e di grande efficacia. Tra queste esperienze si ricorda il progetto “concittadini” dell'Assemblea legislativa che rappresenta uno dei programmi educativi e formativi sul tema della cittadinanza che pone al centro della relazione il mondo scolastico dell'educazione formale e la realtà del territorio con l'educazione non formale. Da molti anni, infatti, l’Assemblea rivolge un impegno particolare al tema dell’e- ducazione alla cittadinanza, nella consapevolezza che sia compito di un “parlamento regionale” contribuire attivamente alla crescita di cittadini responsabili, incentivando il loro coinvolgimento diretto e le occasioni di un contatto ravvicinato con le persone e i luoghi che rappresentano l’istituzione.
2015
Novi cives: cittadini dall'infanzia in poi
213
222
Borghi, Beatrice; Dondarini, Rolando; Manari, Rosa Maria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/551613
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