Il sistema sovietico, per la sua stessa struttura intrinseca, prevedeva che fosse il partito a decidere della vita politica, economica e culturale del paese. Il ventennio della stagnazione vede il partito condurre una politica culturale che, sostanzialmente, designa continuità rispetto alla precedente epoca sovietica ed è, allo stesso tempo, portatrice dei germi che condurranno all’implosione del sistema negli anni della perestrojka. Anche se non si può affermare che l’epoca brežneviana sia caratterizzata da un sistema autocratico come quello dei suoi predecessori, si può affermare che, nonostante apparenti cambiamenti, gli strati profondi del potere restano immutati. Per questo quando, nella seconda metà degli anni Settanta, il partito sembra voler mutare indirizzo, intraprendendo una politica più moderna che privilegi il controllo e la sorveglianza rispetto alla repressione, subisce un fallimento. Lo stato russo non ha a disposizione il ricco bagaglio di meccanismi e pratiche secolari sperimentati dagli stati dell’Europa occidentale che hanno portato alla nascita delle moderne democrazie. La macchina statale è ancora rigida e genera una sorta di “politica mista” che alterna atti repressivi a concessioni più liberali, ma senza essere in grado di rimodellarsi. Intanto, tra le maglie di questo sistema di controllo si sono creati degli spazi, dei vuoti di potere, all’interno dei quali molti artisti adottano nuove tattiche quotidiane che consentono loro di “praticare un’arte ‘ordinaria’. In altre parole, all’interno del mondo sovietico sono esplose forme nuove di vita (e di pensiero), impreviste e molteplici. Il discorso ideologico della stagnazione, nonostante la sua struttura rigida e monolitica, consente – al suo interno - la nascita di nuovi stili di vita (come i kočegary, i kotel’nye junoši ), di nuovi spazi, di nuovi immaginari futuri, che esploderanno di lì a pochi anni. Il discorso autoritario sovietico ha prodotto effetti assolutamente inattesi.
M.Zalambani (2007). La politica culturale del KPSS durante la stagnazione. FIRENZE : La Giuntina.
La politica culturale del KPSS durante la stagnazione
ZALAMBANI, MARIA
2007
Abstract
Il sistema sovietico, per la sua stessa struttura intrinseca, prevedeva che fosse il partito a decidere della vita politica, economica e culturale del paese. Il ventennio della stagnazione vede il partito condurre una politica culturale che, sostanzialmente, designa continuità rispetto alla precedente epoca sovietica ed è, allo stesso tempo, portatrice dei germi che condurranno all’implosione del sistema negli anni della perestrojka. Anche se non si può affermare che l’epoca brežneviana sia caratterizzata da un sistema autocratico come quello dei suoi predecessori, si può affermare che, nonostante apparenti cambiamenti, gli strati profondi del potere restano immutati. Per questo quando, nella seconda metà degli anni Settanta, il partito sembra voler mutare indirizzo, intraprendendo una politica più moderna che privilegi il controllo e la sorveglianza rispetto alla repressione, subisce un fallimento. Lo stato russo non ha a disposizione il ricco bagaglio di meccanismi e pratiche secolari sperimentati dagli stati dell’Europa occidentale che hanno portato alla nascita delle moderne democrazie. La macchina statale è ancora rigida e genera una sorta di “politica mista” che alterna atti repressivi a concessioni più liberali, ma senza essere in grado di rimodellarsi. Intanto, tra le maglie di questo sistema di controllo si sono creati degli spazi, dei vuoti di potere, all’interno dei quali molti artisti adottano nuove tattiche quotidiane che consentono loro di “praticare un’arte ‘ordinaria’. In altre parole, all’interno del mondo sovietico sono esplose forme nuove di vita (e di pensiero), impreviste e molteplici. Il discorso ideologico della stagnazione, nonostante la sua struttura rigida e monolitica, consente – al suo interno - la nascita di nuovi stili di vita (come i kočegary, i kotel’nye junoši ), di nuovi spazi, di nuovi immaginari futuri, che esploderanno di lì a pochi anni. Il discorso autoritario sovietico ha prodotto effetti assolutamente inattesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.