Vigabatrin (acido 4-ammino-5-esenoico) e gabapentin (acido 2-[1-(amminometil) cicloesil] acetico) sono farmaci antiepilettici commercializ-zati rispettivamente con il nome di Sabril® e Neurontin®. Il vigabatrin agisce probabilmente mediante inibizione della GABA transaminasi e viene somministrato in dosi da 1,5 a 4 g/die; i livelli plasmatici terapeutici sono compresi fra 20 e 60 µg/mL. Il gabapentin, invece, sembra agire sui canali del calcio voltaggio-dipendenti ed è somministrato in dosi comprese fra 0,3 e 3,4 g/die, con livelli plasmatici terapeutici nel range 2-10 µg/mL. Data la loro struttura chimica, entrambe le molecole non possono essere direttamente rivelate con i normali detector UV o a fluorescenza. Per la determinazione dei loro livelli plasmatici ai fini del monitoraggio terapeutico, sono quindi state impiegate reazioni di derivatizzazione in modo da rendere le molecole fluorescenti. Dopo procedura di estrazione in fase solida con opportune cartucce per la rimozione delle interferenze plasmatiche e derivatizzazione con dansil cloruro in tampone carbonato a pH basico, vigabatrin e gabapentin possono essere analizzati su plasma mediante HPLC (colonna a fase inversa C8, fase mobile costituita da tampone fosfato e acetonitrile); gli analiti sono rivelati con un detector a fluorescenza (lambda-ecc = 318 nm; lambda-em = 510 nm). I tempi di ritenzione sono pari a 5,4 min per vigabatrin, 6,7 min per gabapentin e 7,6 min per lo standard interno. Il metodo è stato validato in termini di linearità (2-100 µg/mL per Vigabatrin, 0,2-30 µg/mL per Gabapentin), resa di estrazione, precisione ed accuratezza. CFSE (6-carbossifluoresceina succinimidil estere) può essere invece utilizzato per derivatizzare il vigabatrin, in tampone borato a pH 9,5, ed ottenere una molecola rivelabile con detector a fluorescenza laser indotta (LIF), con laser a 488 nm. In queste condizioni è possibile operare una derivatizzazione in tempi molto più rapidi (30 min) rispetto a quelli necessari (diverse ore) qualora si utilizzi quale derivatizzante FITC. L’analisi può essere quindi condotta mediante CE-LIF utilizzando capillari di silice non ricoperti (e.l. 45 cm, i.d. 50 µm), come BGE un tampone borato a pH 9, addizionato di N-metil glucammina (100 mM). Il metodo è stato applicato a campioni biologici, dopo procedura SPE per la purificazione della matrice biologica
A. Musenga, L. Mercolini, S. Mohamed, M.A. Raggi (2008). Derivatizzazione ed analisi di farmaci antiepilettici in fluidi biologici. MODENA : s.n.
Derivatizzazione ed analisi di farmaci antiepilettici in fluidi biologici
MERCOLINI, LAURA;RAGGI, MARIA AUGUSTA
2008
Abstract
Vigabatrin (acido 4-ammino-5-esenoico) e gabapentin (acido 2-[1-(amminometil) cicloesil] acetico) sono farmaci antiepilettici commercializ-zati rispettivamente con il nome di Sabril® e Neurontin®. Il vigabatrin agisce probabilmente mediante inibizione della GABA transaminasi e viene somministrato in dosi da 1,5 a 4 g/die; i livelli plasmatici terapeutici sono compresi fra 20 e 60 µg/mL. Il gabapentin, invece, sembra agire sui canali del calcio voltaggio-dipendenti ed è somministrato in dosi comprese fra 0,3 e 3,4 g/die, con livelli plasmatici terapeutici nel range 2-10 µg/mL. Data la loro struttura chimica, entrambe le molecole non possono essere direttamente rivelate con i normali detector UV o a fluorescenza. Per la determinazione dei loro livelli plasmatici ai fini del monitoraggio terapeutico, sono quindi state impiegate reazioni di derivatizzazione in modo da rendere le molecole fluorescenti. Dopo procedura di estrazione in fase solida con opportune cartucce per la rimozione delle interferenze plasmatiche e derivatizzazione con dansil cloruro in tampone carbonato a pH basico, vigabatrin e gabapentin possono essere analizzati su plasma mediante HPLC (colonna a fase inversa C8, fase mobile costituita da tampone fosfato e acetonitrile); gli analiti sono rivelati con un detector a fluorescenza (lambda-ecc = 318 nm; lambda-em = 510 nm). I tempi di ritenzione sono pari a 5,4 min per vigabatrin, 6,7 min per gabapentin e 7,6 min per lo standard interno. Il metodo è stato validato in termini di linearità (2-100 µg/mL per Vigabatrin, 0,2-30 µg/mL per Gabapentin), resa di estrazione, precisione ed accuratezza. CFSE (6-carbossifluoresceina succinimidil estere) può essere invece utilizzato per derivatizzare il vigabatrin, in tampone borato a pH 9,5, ed ottenere una molecola rivelabile con detector a fluorescenza laser indotta (LIF), con laser a 488 nm. In queste condizioni è possibile operare una derivatizzazione in tempi molto più rapidi (30 min) rispetto a quelli necessari (diverse ore) qualora si utilizzi quale derivatizzante FITC. L’analisi può essere quindi condotta mediante CE-LIF utilizzando capillari di silice non ricoperti (e.l. 45 cm, i.d. 50 µm), come BGE un tampone borato a pH 9, addizionato di N-metil glucammina (100 mM). Il metodo è stato applicato a campioni biologici, dopo procedura SPE per la purificazione della matrice biologicaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.