Influenza del padre sugli stati mentali materni: una indagine perinatale.

Introduzione: Per indagare l’espressione dei disturbi affettivi paterni e la loro relazione con quelli materni abbiamo condotto una ricerca su un campione di 60 coppie di genitori valutandoli dal secondo trimestre di gravidanza a tre mesi dopo il parto. Metodo: In quattro occasioni (al V mese e VIII mese di gravidanza, a 3-6 giorni dal parto e al III mese dopo il parto) a tutti i soggetti sono stati somministrati quattro questionari: 1) il CES-D, per la valutazione della sintomatologia depressiva; 2) il Symptom Questionnaire (SQ), per una valutazione globale della sofferenza psicologica attraverso quattro scale: Ansia, Depressione, Somatizzazione e Ostilità; 3) l’ Illness Behaviour Questionnaire (IBQ), che valuta il comportamento abnorme di malattia; 4) un Questionario Perinatale di Coppia, suddiviso in tre parti differenziate per madri e padri. Risultati: L’analisi dei dati ha evidenziato che dalla gravidanza al post partum il livello di sintomatologia depressiva dei padri è risultato sempre significativamente correlato con quello delle madri (p= .02, coefficiente di Pearson: 0,364). I punteggi aumentano progressivamente fino al momento del parto, poi decrescono. I compagni delle donne che avevano manifestato un disturbo affettivo postnatale (maternity blues o depressione post partum) sono risultati più depressi (p= .01), ansiosi (p= .02) e irritabili (p= .02), tendevano a manifestare la sofferenza attraverso sintomi somatici (p= .05), a presentare preoccupazioni ipocondriache (p= .03), a lamentarsi per la propria salute (p= .001) e a essere meno presenti al momento del parto (P= .001). I loro punteggi si distinguono da quelli del gruppo di controllo sin dalla prima valutazione (V mese di gravidanza). Conclusioni: Questi dati confermano la stretta correlazione tra stati affettivi dei genitori e la possibile influenza delle condizioni psicologiche del padre sullo sviluppo di disturbi affettivi materni.