San Francesco di Bologna rappresenta uno dei luoghi-simbolo attraverso i quali è passata la vicenda del restauro cittadino. Il contributo mette a fuoco la vicenda dei restauro post Seconda Guerra Mondiale, ad opera di Alfredo Barbacci, soprintendente bolognese. Alfredo Barbacci, figura rilevantissima della cultura italiana sul restauro nella prima metà del Novecento, bolognese, sviluppa un approccio particolare e sofisticato per restaurare un monumento i cui restauri, spesso criticati a livello scientifico, erano stata l'opera più importante compiuta da Alfonso Rubbiani in città. Barbacci, attraverso strategie ora finalizzate alla conservazione dell'esistente, ora alla salvaguardia di ciò che, a causa dei bombardamenti, era in sostanziale pericolo, sapientemente affronta le questioni strutturali e formali, talvolta agendo sugli esiti delle operazioni condotte da Rubbiani, talaltra cercando di limitare i rischi che, da un 'approccio eminentemente ingegneristico -quello propugnato dal Genio Civile, sotto la cui sorveglianza economica le opere venivano condotte- rischiava di annullare alcune delle qualità caratteristiche dell'edificio. Si tratta di una pagina significativa del restauro bolognese ed italiano, su cui ancora molto resta da studiare e da dire.
Elena, P., Marco, P., Federica, P. (2014). San Francesco 1914-1962. Dal restauro alla ricostruzione: da Alfonso Rubbiani ad Alfredo Barbacci. Bologna : Bononia University Press spa.
San Francesco 1914-1962. Dal restauro alla ricostruzione: da Alfonso Rubbiani ad Alfredo Barbacci
Marco Pretelli;
2014
Abstract
San Francesco di Bologna rappresenta uno dei luoghi-simbolo attraverso i quali è passata la vicenda del restauro cittadino. Il contributo mette a fuoco la vicenda dei restauro post Seconda Guerra Mondiale, ad opera di Alfredo Barbacci, soprintendente bolognese. Alfredo Barbacci, figura rilevantissima della cultura italiana sul restauro nella prima metà del Novecento, bolognese, sviluppa un approccio particolare e sofisticato per restaurare un monumento i cui restauri, spesso criticati a livello scientifico, erano stata l'opera più importante compiuta da Alfonso Rubbiani in città. Barbacci, attraverso strategie ora finalizzate alla conservazione dell'esistente, ora alla salvaguardia di ciò che, a causa dei bombardamenti, era in sostanziale pericolo, sapientemente affronta le questioni strutturali e formali, talvolta agendo sugli esiti delle operazioni condotte da Rubbiani, talaltra cercando di limitare i rischi che, da un 'approccio eminentemente ingegneristico -quello propugnato dal Genio Civile, sotto la cui sorveglianza economica le opere venivano condotte- rischiava di annullare alcune delle qualità caratteristiche dell'edificio. Si tratta di una pagina significativa del restauro bolognese ed italiano, su cui ancora molto resta da studiare e da dire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.