Una parte significativa della costa emiliano-romagnola è soggetta all’erosione. Il fenomeno ha iniziato a interessare il litorale a partire dai primi decenni del ‘900, ma ha raggiunto la maggior intensità nella seconda metà del secolo. Per tenere sotto controllo le spiagge minacciate dai fenomeni erosivi, la Regione Emilia-Romagna ha istituito agli inizi degli anni ’80 le reti di monitoraggio dell’intero litorale regionale, gestite da Arpae, che controllano: l’evoluzione della linea di riva e la variazione della morfologia di spiaggia e fondale (rete topo-batimetrica), le variazioni tessiturali dei sedimenti di spiaggia (rete sedimentologica) e, infine, l’abbassamento del suolo (rete della subsidenza). Il volume presenta i risultati dell’ultima campagna di rilievo topo-batimetrico e sedimentologico della costa regionale eseguita dall’Unità Mare e Costa di Arpae nel 2012. Esso rappresenta il quinto studio dell’evoluzione costiera regionale e dei processi che su di essa insistono condotto per conto della Regione Emilia-Romagna. L’elaborazione dei dati di monitoraggio e l’utilizzo di alcuni indicatori dello stato della costa, messi a punto da Arpae e applicati sui 117 km di costa con arenile, ha permesso di identificare 84 km di litorale in buone condizioni, mentre i rimanenti 33 km presentano varie condizioni di criticità. L’estensione dei tratti critici sarebbe stata ben più rilevante (77 km) senza gli interventi messi in atto dalla Regione e dagli Enti Locali, e in particolare l’apporto, tra il 2006 e il 2012, di circa 2,8 milioni di mc di sabbia per ripristinare le spiagge. L’analisi dei dati di monitoraggio conferma l’efficacia del ripascimento nel contrasto all’erosione e nel mantenimento delle spiagge, ma evidenzia anche che i fenomeni erosivi si sono intensificati nel tempo, rendendo quindi necessario aumentare gli sforzi per limitarne l’entità.
Stato del litorale romagnolo al 2012. Erosione e interventi di difesa.
ROMAGNOLI, CLAUDIA;UNGUENDOLI, SILVIA
2016
Abstract
Una parte significativa della costa emiliano-romagnola è soggetta all’erosione. Il fenomeno ha iniziato a interessare il litorale a partire dai primi decenni del ‘900, ma ha raggiunto la maggior intensità nella seconda metà del secolo. Per tenere sotto controllo le spiagge minacciate dai fenomeni erosivi, la Regione Emilia-Romagna ha istituito agli inizi degli anni ’80 le reti di monitoraggio dell’intero litorale regionale, gestite da Arpae, che controllano: l’evoluzione della linea di riva e la variazione della morfologia di spiaggia e fondale (rete topo-batimetrica), le variazioni tessiturali dei sedimenti di spiaggia (rete sedimentologica) e, infine, l’abbassamento del suolo (rete della subsidenza). Il volume presenta i risultati dell’ultima campagna di rilievo topo-batimetrico e sedimentologico della costa regionale eseguita dall’Unità Mare e Costa di Arpae nel 2012. Esso rappresenta il quinto studio dell’evoluzione costiera regionale e dei processi che su di essa insistono condotto per conto della Regione Emilia-Romagna. L’elaborazione dei dati di monitoraggio e l’utilizzo di alcuni indicatori dello stato della costa, messi a punto da Arpae e applicati sui 117 km di costa con arenile, ha permesso di identificare 84 km di litorale in buone condizioni, mentre i rimanenti 33 km presentano varie condizioni di criticità. L’estensione dei tratti critici sarebbe stata ben più rilevante (77 km) senza gli interventi messi in atto dalla Regione e dagli Enti Locali, e in particolare l’apporto, tra il 2006 e il 2012, di circa 2,8 milioni di mc di sabbia per ripristinare le spiagge. L’analisi dei dati di monitoraggio conferma l’efficacia del ripascimento nel contrasto all’erosione e nel mantenimento delle spiagge, ma evidenzia anche che i fenomeni erosivi si sono intensificati nel tempo, rendendo quindi necessario aumentare gli sforzi per limitarne l’entità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.