Io non sono poeta ma filologo: Dionigi Strocchi traduttore delle Georgiche

The paper deals with Dionigi Strocchi’s 1843 (a second and revised edition of the first one, published in 1831) translation of Vergil’s Georgics. Through the analysis of a short sample of his translation (the rendering of Georg. 3.1-25), Strocchi’s version is compared with the famous J. Delille’s belle infidèle (1769) and with the ‘paraphrastic’ work by C. Bondi (1800). Apparently, Strocchi’s choice of Georgics and of the not rhymed hendecasyllable, as well as some of his translation strategies, suggest an attitude which is very close to the translation theory worked out by Italian neoclassicists (above all Vincenzo Monti). Nonetheless, Strocchi’s version as a whole is very different not only from Delille’s one, but also from other translations made by members of the so called ‘Scuola Classica Romagnola’, and even from Strocchi’s previous ones. Actually his ‘Georgiche’ survived for many decades as a model for those translations – like G. Albini’s (1924) – which had their background on the historicism of the XIX century.

Il contributo propone una analisi contrastiva della traduzione delle Georgiche di Virgilio pub-blicata nel 1843, in seconda e riveduta edizione (dopo quella del 1831), da Dionigi Strocchi. Sulla base di un testo cam¬pione (Georg. III 1-25), la versione di Strocchi è messa a confronto in particolare con la belle infidèle di J. Delille (1769), e con la versione parafrastica di C. Bondi (1800). L’approccio di Strocchi al testo, a giudicare dalla scelta del poema didascalico e del metro in cui tradurlo, e dalle principali strategie traduttive, è in apparenza consono alla scuola neoclassica di Monti; ma gli esiti della traduzione la distinguono profondamente non solo da quel Delille che Strocchi si proponeva di eguagliare, ma anche da altre traduzioni della Scuola Classica Romagnola e perfino da altre versioni di Strocchi stesso. Le sue Georgiche, semmai, rimarranno un modello per future traduzioni delle Georgiche di carattere storicistico, in primis quella di G. Albini (1924).