L’episodio della nascita della Vergine non è menzionato nei Vangeli canonici, ma raccontato nel testo degli Apocrifi che tuttavia non descrive la scena e lo spazio in cui si verifica l’evento; l’iconografia, quindi, non attinge da un modello letterario, ma, probabilmente, trae origine da immagini precristiane che mostrano la stanza del parto in occasione della nascita di un personaggio importante. Le raffigurazioni più antiche – archetipiche - che trattano il soggetto della nascita della Vergine, sono costituite da un dittico del secolo VI conservato a San Pietroburgo e da un affresco della chiesa di Santa Maria Antiqua nel Foro Romano. La festa è di origine romano-orientale; la data della festa fu fissata all'8 settembre agli inizi del VII secolo, ma sino al secolo IX non venne riconosciuta in modo ufficiale. La quasi totalità dei despoti sposò principesse franche. La donna nobile, la principessa, rivaluta, in questa realtà geostorica, la fiera consapevolezza del suo ruolo politico. Non solo il diritto pubblico e privato, quindi, sancisce il ruolo della donna (il diritto di primogenitura include anche la figlia femmina, ma il diritto “feudale” bizantino già aveva codificato l’assoluta parità tra i figli - sia maschi che femmine – per questioni ereditarie), ma l’iconografia, veicolo didattico dell’ideologia politica, interpreta e propone le figure femminili di riferimento. Anna e Maria, Maria e Anna, Regina e Principessa, salvano il mondo dai nemici.

Parmeggiani, A. (2008). L’iconografia della nascita della Vergine: un modello di femminilità (Gli affreschi di Mistrà, XIV-XV secolo). Ravenna : Longo Angelo.

L’iconografia della nascita della Vergine: un modello di femminilità (Gli affreschi di Mistrà, XIV-XV secolo)

PARMEGGIANI, ANTONELLA
2008

Abstract

L’episodio della nascita della Vergine non è menzionato nei Vangeli canonici, ma raccontato nel testo degli Apocrifi che tuttavia non descrive la scena e lo spazio in cui si verifica l’evento; l’iconografia, quindi, non attinge da un modello letterario, ma, probabilmente, trae origine da immagini precristiane che mostrano la stanza del parto in occasione della nascita di un personaggio importante. Le raffigurazioni più antiche – archetipiche - che trattano il soggetto della nascita della Vergine, sono costituite da un dittico del secolo VI conservato a San Pietroburgo e da un affresco della chiesa di Santa Maria Antiqua nel Foro Romano. La festa è di origine romano-orientale; la data della festa fu fissata all'8 settembre agli inizi del VII secolo, ma sino al secolo IX non venne riconosciuta in modo ufficiale. La quasi totalità dei despoti sposò principesse franche. La donna nobile, la principessa, rivaluta, in questa realtà geostorica, la fiera consapevolezza del suo ruolo politico. Non solo il diritto pubblico e privato, quindi, sancisce il ruolo della donna (il diritto di primogenitura include anche la figlia femmina, ma il diritto “feudale” bizantino già aveva codificato l’assoluta parità tra i figli - sia maschi che femmine – per questioni ereditarie), ma l’iconografia, veicolo didattico dell’ideologia politica, interpreta e propone le figure femminili di riferimento. Anna e Maria, Maria e Anna, Regina e Principessa, salvano il mondo dai nemici.
2008
Studi di storia del cristianesimo. Per Alba Maria Orselli
269
281
Parmeggiani, A. (2008). L’iconografia della nascita della Vergine: un modello di femminilità (Gli affreschi di Mistrà, XIV-XV secolo). Ravenna : Longo Angelo.
Parmeggiani, Antonella
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