Presentazione e analisi di alcuni articoli (tradotti in italiano da Michelle Boutin e Francesca Sbardella) sul 'ritorno a casa' dell'antropologia francese. Si affrontano i problemi di metodo relativi alle principali questioni europeiste. L’obiettivo di questa raccolta è quello di costruire un percorso tematico – chiaramente non l’unico possibile – che tocchi alcuni dei punti chiave della discussione di metodo della ricerca antropologica sul campo, per offrire, a chi fosse interessato all’antropologia europea, qualche spunto teorico su cui riflettere e, allo stesso tempo, un quadro storico, seppur parziale, della scuola francese, scuola che forse più di altre ha fatto la storia dell’antropologia europea. La messa in discussione dell’osservazione partecipante, letta come processo conoscitivo incentrato sulla figura dell’antropologo, ha aperto la strada, a partire da C. Geertz, a riflessioni sul significato stesso dell’esperienza etnografica. Oggi si concorda nel riconoscere il campo come una situazione complessa, sovradeterminata e in movimento: numerosi sono i fattori che influenzano e, a volte determinano il lavoro dello studioso, in continuo dialogo con i soggetti che intende studiare.
Sbardella F. (a cura di) (2007). Antropologia dell'Europa. I testi della riflessione francese. BOLOGNA : Pàtron.
Antropologia dell'Europa. I testi della riflessione francese
SBARDELLA, FRANCESCA
2007
Abstract
Presentazione e analisi di alcuni articoli (tradotti in italiano da Michelle Boutin e Francesca Sbardella) sul 'ritorno a casa' dell'antropologia francese. Si affrontano i problemi di metodo relativi alle principali questioni europeiste. L’obiettivo di questa raccolta è quello di costruire un percorso tematico – chiaramente non l’unico possibile – che tocchi alcuni dei punti chiave della discussione di metodo della ricerca antropologica sul campo, per offrire, a chi fosse interessato all’antropologia europea, qualche spunto teorico su cui riflettere e, allo stesso tempo, un quadro storico, seppur parziale, della scuola francese, scuola che forse più di altre ha fatto la storia dell’antropologia europea. La messa in discussione dell’osservazione partecipante, letta come processo conoscitivo incentrato sulla figura dell’antropologo, ha aperto la strada, a partire da C. Geertz, a riflessioni sul significato stesso dell’esperienza etnografica. Oggi si concorda nel riconoscere il campo come una situazione complessa, sovradeterminata e in movimento: numerosi sono i fattori che influenzano e, a volte determinano il lavoro dello studioso, in continuo dialogo con i soggetti che intende studiare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.