Nel corso del XVIII secolo, successivamente a vaghi progetti infrastrutturali di modernizzazione per un territorio, quale quello faentino, posto in un’area marginale dello Stato Pontificio, l’idea relativa a un canale navigabile che mettesse in comunicazione Faenza col mare Adriatico, grazie soprattutto al forte appoggio all’iniziativa da parte di Pio VI, diventò realtà. Il saggio delinea la parabola di quello che fu ribattezzato Naviglio Zanelli in onore del suo massimo propugnatore e finanziatore, Scipione Zanelli: dalle grandi aspettative degli esordi, al mancato decollo a causa della gestione privatistica e monopolistica di Zanelli e della Congregazione che gli subentrò alla morte, alla sua riconversione a canale dei mulini e, infine, a canale di irrigazione. Accanto al profilo circa lo sviluppo e gli esiti finali dell’opera, l’articolo analizza anche i suoi riflessi culturali (citazioni e rappresentazioni in brani letterari, memorialistica, racconti di viaggio, disegni, fotografie), sino a giungere a problematiche odierne, quali la gestione e la valorizzazione di quello che è diventato un importante elemento del paesaggio storico della pianura romagnola.
Piastra, S. (2016). Il Naviglio Zanelli tra dibattiti tecnici, questioni gestionali e implicazioni culturali. Bologna : Il Mulino.
Il Naviglio Zanelli tra dibattiti tecnici, questioni gestionali e implicazioni culturali
PIASTRA, STEFANO
2016
Abstract
Nel corso del XVIII secolo, successivamente a vaghi progetti infrastrutturali di modernizzazione per un territorio, quale quello faentino, posto in un’area marginale dello Stato Pontificio, l’idea relativa a un canale navigabile che mettesse in comunicazione Faenza col mare Adriatico, grazie soprattutto al forte appoggio all’iniziativa da parte di Pio VI, diventò realtà. Il saggio delinea la parabola di quello che fu ribattezzato Naviglio Zanelli in onore del suo massimo propugnatore e finanziatore, Scipione Zanelli: dalle grandi aspettative degli esordi, al mancato decollo a causa della gestione privatistica e monopolistica di Zanelli e della Congregazione che gli subentrò alla morte, alla sua riconversione a canale dei mulini e, infine, a canale di irrigazione. Accanto al profilo circa lo sviluppo e gli esiti finali dell’opera, l’articolo analizza anche i suoi riflessi culturali (citazioni e rappresentazioni in brani letterari, memorialistica, racconti di viaggio, disegni, fotografie), sino a giungere a problematiche odierne, quali la gestione e la valorizzazione di quello che è diventato un importante elemento del paesaggio storico della pianura romagnola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.