Il discorso settecentesco sulle relazioni internazionali è dominato dalla dottrina dell’equilibrio fra gli Stati, mentre ogni progetto teso a prevedere forme di universalismo (quali per esempio l’affermarsi di una monarchia universale) è guardato con sospetto, perché giudicato a rischio di dispotismo. La pace nel XVIII secolo diventa dunque bene primario per gli individui e per l’interesse dello Stato, anche se non è più un valore assoluto, in sé, perché il suo valore è subordinato al fatto di essere realizzata nella condizione della reciprocità e della giustizia politica. Ciò significa che il problema teorico e politico su cui dibatte il secolo diventa più che l’interrogazione su che cosa sia la pace, la domanda sul modo della realizzazione di questa specifica forma della pace e la soluzione che accomuna autori, anche molti diversi fra di loro, quali l’abate Saint-Pierre, Voltaire e per certi aspetti Rousseau e il Kant della Pace perpetua, sarà quella di pensare un sistema politico transnazionale fondato sul nesso fra diritto delle genti e equilibrio fra Stati.
Progettare la pace. Ordine sovrano, equilibrio di potenza e cosmopolitismo nel Settecento
LANZILLO, MARIA LAURA
2015
Abstract
Il discorso settecentesco sulle relazioni internazionali è dominato dalla dottrina dell’equilibrio fra gli Stati, mentre ogni progetto teso a prevedere forme di universalismo (quali per esempio l’affermarsi di una monarchia universale) è guardato con sospetto, perché giudicato a rischio di dispotismo. La pace nel XVIII secolo diventa dunque bene primario per gli individui e per l’interesse dello Stato, anche se non è più un valore assoluto, in sé, perché il suo valore è subordinato al fatto di essere realizzata nella condizione della reciprocità e della giustizia politica. Ciò significa che il problema teorico e politico su cui dibatte il secolo diventa più che l’interrogazione su che cosa sia la pace, la domanda sul modo della realizzazione di questa specifica forma della pace e la soluzione che accomuna autori, anche molti diversi fra di loro, quali l’abate Saint-Pierre, Voltaire e per certi aspetti Rousseau e il Kant della Pace perpetua, sarà quella di pensare un sistema politico transnazionale fondato sul nesso fra diritto delle genti e equilibrio fra Stati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.