Traendo spunto da una dichiarazione di Pirandello, il quale in uno scritto dimenticato del 1909 aveva espresso la sua predilezione per le «anime» che vivono «quasi in uno stato di fusione continua», il saggio mette in luce le modalità della “liquefazione” dei suoi personaggi, messi in contrapposizione con quelli che vivono allo stato “solido”, ovvero in una condizione irrigidita, rappresa, atrofizzata. Attraverso l’analisi ravvicinata dei tre maggiori romanzi (Il fu Mattia Pascal, Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Uno, nessuno e centomila) e di qualche novella («La trappola»), si indagano da una parte le tecniche narrative messe in atto da Pirandello per rappresentare le forme innaturali di necrosi che “solidificano” gli uomini, e dall’altra i rimedi con cui ricondurli al loro naturale stato “liquido”. E a livello lessicale particolare attenzione è rivolta al campo semantico del «flusso», della «fiumana», del «naufragare», lo stesso cui appartiene, in una coincidenza forse non casuale, la metafora euristica della «società liquida» di cui ha parlato oggi Zygmunt Bauman.
Battistini, A. (2015). La “liquefazione” del personaggio nei romanzi di Pirandello. Napoli : Guida.
La “liquefazione” del personaggio nei romanzi di Pirandello
BATTISTINI, ANDREA
2015
Abstract
Traendo spunto da una dichiarazione di Pirandello, il quale in uno scritto dimenticato del 1909 aveva espresso la sua predilezione per le «anime» che vivono «quasi in uno stato di fusione continua», il saggio mette in luce le modalità della “liquefazione” dei suoi personaggi, messi in contrapposizione con quelli che vivono allo stato “solido”, ovvero in una condizione irrigidita, rappresa, atrofizzata. Attraverso l’analisi ravvicinata dei tre maggiori romanzi (Il fu Mattia Pascal, Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Uno, nessuno e centomila) e di qualche novella («La trappola»), si indagano da una parte le tecniche narrative messe in atto da Pirandello per rappresentare le forme innaturali di necrosi che “solidificano” gli uomini, e dall’altra i rimedi con cui ricondurli al loro naturale stato “liquido”. E a livello lessicale particolare attenzione è rivolta al campo semantico del «flusso», della «fiumana», del «naufragare», lo stesso cui appartiene, in una coincidenza forse non casuale, la metafora euristica della «società liquida» di cui ha parlato oggi Zygmunt Bauman.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


