Oggi fenolo e cresoli, due tra i più importanti chemical building blocks dell’industria chimica, sono essenzialmente prodotti per distillazione del carbone (che ne contiene circa lo 0,2%) o dal petrolio tramite processi di raffinazione e ossidazione. Le biomasse vegetali contengono il 5-8 % di fenoli e a tutt’oggi sono una rilevante fonte rinnovabile di questi composti sostanzialmente non sfruttata. I fenoli contenuti nei vegetali sono inoltre molecole più complesse rispetto ai building blocks di base dell’industria chimica. Queste particolarità possono consentire di utilizzare i fenoli naturali come secondary building blocks accorciando i processi di sintesi e purificazione con notevoli risparmi. A livello Europeo gli scarti agricoli si stimano essere nell’ordine di 250 milioni di ton/anno. La gestione e lo smaltimento di questi scarti è un problema complesso, da affrontare in chiave sociale, economica e ambientale con l’obiettivo di un uso razionale e sostenibile delle risorse disponibili. L’Università di Bologna, che da anni si occupa di tecnologie di valorizzazione integrata delle filiere agroindustriali, coordina il progetto PHENBUSTER al quale partecipano centri di ricerca ed imprese in tutta Europa. Sulla base di valutazioni di carattere economico e industriale, il progetto si propone di sviluppare tecnologie e processi di bioraffinazione che rappresentino una soluzione di carattere generale al problema dell’estrazione e dello sfruttamento dei secondary building blocks contenuti nelle biomasse agroalimentari. I fenoli ottenuti dagli scarti potranno essere usati come intermedi versatili per ottenere un’ampia gamma di prodotti. PHENBUSTER si propone di individuare un’efficace strategia di approccio globale alle biomasse derivanti dall’agroindustria che consenta il recupero dei secondary building blocks come obiettivo strategico, in combinazione con l’estrazione di molecole ad alto valore aggiunto, la produzione di biopolimeri e la valorizzazione energetica. In questo modo ci si propone di sfruttare appieno tutte le potenzialità chimiche ed energetiche delle biomasse, ottimizzando tecnologie integrate di biocatalisi enzimatica e biologica.
D. Zanichelli, E. Ansaloni, L. Setti (2007). Progetto PHENBUSTER: secondary chemical building blocks da nuovi processi di bioraffinazione degli scarti agroindustriali. FERRARA : s.n.
Progetto PHENBUSTER: secondary chemical building blocks da nuovi processi di bioraffinazione degli scarti agroindustriali
ZANICHELLI, DARIO;SETTI, LEONARDO
2007
Abstract
Oggi fenolo e cresoli, due tra i più importanti chemical building blocks dell’industria chimica, sono essenzialmente prodotti per distillazione del carbone (che ne contiene circa lo 0,2%) o dal petrolio tramite processi di raffinazione e ossidazione. Le biomasse vegetali contengono il 5-8 % di fenoli e a tutt’oggi sono una rilevante fonte rinnovabile di questi composti sostanzialmente non sfruttata. I fenoli contenuti nei vegetali sono inoltre molecole più complesse rispetto ai building blocks di base dell’industria chimica. Queste particolarità possono consentire di utilizzare i fenoli naturali come secondary building blocks accorciando i processi di sintesi e purificazione con notevoli risparmi. A livello Europeo gli scarti agricoli si stimano essere nell’ordine di 250 milioni di ton/anno. La gestione e lo smaltimento di questi scarti è un problema complesso, da affrontare in chiave sociale, economica e ambientale con l’obiettivo di un uso razionale e sostenibile delle risorse disponibili. L’Università di Bologna, che da anni si occupa di tecnologie di valorizzazione integrata delle filiere agroindustriali, coordina il progetto PHENBUSTER al quale partecipano centri di ricerca ed imprese in tutta Europa. Sulla base di valutazioni di carattere economico e industriale, il progetto si propone di sviluppare tecnologie e processi di bioraffinazione che rappresentino una soluzione di carattere generale al problema dell’estrazione e dello sfruttamento dei secondary building blocks contenuti nelle biomasse agroalimentari. I fenoli ottenuti dagli scarti potranno essere usati come intermedi versatili per ottenere un’ampia gamma di prodotti. PHENBUSTER si propone di individuare un’efficace strategia di approccio globale alle biomasse derivanti dall’agroindustria che consenta il recupero dei secondary building blocks come obiettivo strategico, in combinazione con l’estrazione di molecole ad alto valore aggiunto, la produzione di biopolimeri e la valorizzazione energetica. In questo modo ci si propone di sfruttare appieno tutte le potenzialità chimiche ed energetiche delle biomasse, ottimizzando tecnologie integrate di biocatalisi enzimatica e biologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.