La democrazia rappresentativa soffre di una seria crisi di legittimazione, e non solo in Italia; i suoi canali di partecipazione politica portanti – elezioni e partiti - sono in serio affanno. Il nostro sistema politico rischia di perdere l’essenza e il senso della democrazia, conservandone solo l’involucro esterno, rappresentato quotidianamente nello spettacolo mediatico. Se vogliamo non solo proteggere, ma valorizzare i beni normativi della democrazia – inclusione, controllo popolare, accountability, responsiveness, trasparenza, efficacia, libertà individuali, diritti politici, cittadinanza - la strada è ‘più democrazia’. Ma come? La ‘partecipazione’ istituzionale è tipicamente solo informazione/consultazione degli interessi organizzati (una pratica più corporativa che democratica) o dei cittadini, in questa caso spesso in modo molto superficiale e poco influente. I movimenti sociali per parte loro intendono invece la partecipazione come democrazia diretta, declinata come assemblearismo, ma che è in realtà una forma di mobilitazione, forse anche poco democratica. In ogni caso, queste forme di coinvolgimento sono poco rappresentative della società nel suo insieme. E’ possibile un’altra forma di coinvolgimento dei cittadini che sia dialogica, rappresentativa, informata, efficace? Decine di esperienze in corso da decenni in molti paesi (Italia compresa) e una robusta elaborazione teorica suggeriscono come la partecipazione dialogico-deliberativa possa contribuire alla rivitalizzazione della democrazia integrando le istituzioni rappresentative. La partecipazione deliberativa mobilita energie e intelligenze collettive mirando a generare scelte condivise che incorporano saperi esperti e comuni, e che creano ponti tra valori, opinioni, preferenze ed interessi diversi ed anche in conflitto. Per questo la partecipazione deliberativa appare appropriata ad una società plurale e complessa come quella in cui viviamo. Inoltre, si tratta di una proposta realistica perché tiene conto della limitata disponibilità di molti cittadini comuni a partecipare: ‘ripescando’ idee democratiche di altre epoche, valorizza il sorteggio e la turnazione fra cittadini comuni, consentendo loro di dare un contributo significativo alle scelte pubbliche che li riguardano. Il volume presenta questo approccio innovativo, illustrandolo con numerosi esempi concreti sia in Italia che in altri paesi. Il volume vuole essere un contributo alla diffusione della partecipazione deliberativa in Italia ed é scaricabile gratuitamente, previa registrazione, dal sito www.laprossimademocrazia.com (oppure una copia cartacea può essere acquistata on demand da LULU.

La prossima democrazia. Dialogo, deliberazione, decisione.

LEWANSKI, RODOLFO
2016

Abstract

La democrazia rappresentativa soffre di una seria crisi di legittimazione, e non solo in Italia; i suoi canali di partecipazione politica portanti – elezioni e partiti - sono in serio affanno. Il nostro sistema politico rischia di perdere l’essenza e il senso della democrazia, conservandone solo l’involucro esterno, rappresentato quotidianamente nello spettacolo mediatico. Se vogliamo non solo proteggere, ma valorizzare i beni normativi della democrazia – inclusione, controllo popolare, accountability, responsiveness, trasparenza, efficacia, libertà individuali, diritti politici, cittadinanza - la strada è ‘più democrazia’. Ma come? La ‘partecipazione’ istituzionale è tipicamente solo informazione/consultazione degli interessi organizzati (una pratica più corporativa che democratica) o dei cittadini, in questa caso spesso in modo molto superficiale e poco influente. I movimenti sociali per parte loro intendono invece la partecipazione come democrazia diretta, declinata come assemblearismo, ma che è in realtà una forma di mobilitazione, forse anche poco democratica. In ogni caso, queste forme di coinvolgimento sono poco rappresentative della società nel suo insieme. E’ possibile un’altra forma di coinvolgimento dei cittadini che sia dialogica, rappresentativa, informata, efficace? Decine di esperienze in corso da decenni in molti paesi (Italia compresa) e una robusta elaborazione teorica suggeriscono come la partecipazione dialogico-deliberativa possa contribuire alla rivitalizzazione della democrazia integrando le istituzioni rappresentative. La partecipazione deliberativa mobilita energie e intelligenze collettive mirando a generare scelte condivise che incorporano saperi esperti e comuni, e che creano ponti tra valori, opinioni, preferenze ed interessi diversi ed anche in conflitto. Per questo la partecipazione deliberativa appare appropriata ad una società plurale e complessa come quella in cui viviamo. Inoltre, si tratta di una proposta realistica perché tiene conto della limitata disponibilità di molti cittadini comuni a partecipare: ‘ripescando’ idee democratiche di altre epoche, valorizza il sorteggio e la turnazione fra cittadini comuni, consentendo loro di dare un contributo significativo alle scelte pubbliche che li riguardano. Il volume presenta questo approccio innovativo, illustrandolo con numerosi esempi concreti sia in Italia che in altri paesi. Il volume vuole essere un contributo alla diffusione della partecipazione deliberativa in Italia ed é scaricabile gratuitamente, previa registrazione, dal sito www.laprossimademocrazia.com (oppure una copia cartacea può essere acquistata on demand da LULU.
2016
236
978-1-326-35022-2
Rodolfo Lewanski
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/539859
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