Il problema della sopravvivenza dei castelli – ed in senso più ampio dell’architettura fortificata del passato – comincia a delinearsi in territorio italiano a partire dagli anni Sessanta e trova il suo più alto contributo, teorico ed operativo, nell’attività di Piero Gazzola. Figura complessa e poliedrica del secondo Novecento, teorico colto ed operatore pragmatico, Gazzola lega il proprio nome alla battaglia per lo studio, la protezione e la valorizzazione dei manufatti di difesa statica ed introduce all’interno della disciplina una nuova tensione a fronte di urgenti tematiche per la prima volta affrontate in modo sistematico e scientificamente fondato. Parte attiva del processo di sensibilizzazione, si fa promotore, attraverso l’opera di Istituti internazionali e nazionali – rispettivamente l’Internationalen Burgenforshung Institut (IBI) e l’Istituto Italiano dei Castelli –, di quell’incessante operazione di divulgazione delle questioni di castellologia con l’intento «di togliere dalla dimenticanza e dall’abbandono questo importante settore delle testimonianze storiche del passato, cercando di conferire loro una funzione viva e attuale nella vita moderna». Sotto l’azione catalizzante di Piero Gazzola comincia a delinearsi un nuovo pensiero interdisciplinare in grado di orientare, secondo i criteri di un programma operativo duttile e multiforme, una più consapevole azione culturale che vede nel castello una forza potenziale ancora inespressa. Il saggio proposto intende approfondire il contributo di Piero Gazzola alla difesa del patrimonio fortificato. Attraverso la lettura critica e la messa a sistema dei principali scritti dello studioso piacentino unita all’analisi di alcuni dei suoi più significativi progetti, verranno precisati i contorni del contesto culturale a partire dal quale comincia a prendere forma l’azione di tutela nei confronti delle strutture munite e ripercorse le origini del dibattito scientifico.
C. Mariotti (2014). Difendere l'architettura fortificata. Il contributo di Piero Gazzola. Udine : Forum.
Difendere l'architettura fortificata. Il contributo di Piero Gazzola
MARIOTTI, CHIARA
2014
Abstract
Il problema della sopravvivenza dei castelli – ed in senso più ampio dell’architettura fortificata del passato – comincia a delinearsi in territorio italiano a partire dagli anni Sessanta e trova il suo più alto contributo, teorico ed operativo, nell’attività di Piero Gazzola. Figura complessa e poliedrica del secondo Novecento, teorico colto ed operatore pragmatico, Gazzola lega il proprio nome alla battaglia per lo studio, la protezione e la valorizzazione dei manufatti di difesa statica ed introduce all’interno della disciplina una nuova tensione a fronte di urgenti tematiche per la prima volta affrontate in modo sistematico e scientificamente fondato. Parte attiva del processo di sensibilizzazione, si fa promotore, attraverso l’opera di Istituti internazionali e nazionali – rispettivamente l’Internationalen Burgenforshung Institut (IBI) e l’Istituto Italiano dei Castelli –, di quell’incessante operazione di divulgazione delle questioni di castellologia con l’intento «di togliere dalla dimenticanza e dall’abbandono questo importante settore delle testimonianze storiche del passato, cercando di conferire loro una funzione viva e attuale nella vita moderna». Sotto l’azione catalizzante di Piero Gazzola comincia a delinearsi un nuovo pensiero interdisciplinare in grado di orientare, secondo i criteri di un programma operativo duttile e multiforme, una più consapevole azione culturale che vede nel castello una forza potenziale ancora inespressa. Il saggio proposto intende approfondire il contributo di Piero Gazzola alla difesa del patrimonio fortificato. Attraverso la lettura critica e la messa a sistema dei principali scritti dello studioso piacentino unita all’analisi di alcuni dei suoi più significativi progetti, verranno precisati i contorni del contesto culturale a partire dal quale comincia a prendere forma l’azione di tutela nei confronti delle strutture munite e ripercorse le origini del dibattito scientifico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.