Nel presente lavoro vengono studiati i materiali lapidei naturali delle fasi ellenistica e romana, pertinenti ad elementi architettonici di carattere decorativo e strutturale dell’antica area urbana di Phoinike (Albania). I materiali in esame sono stati campionati durante le campagne di scavo 2003-2004, eseguite dal Dipartimento di Archeologia dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Questo studio, che ha la finalità di caratterizzare minero-petrograficamente tali materiali offre indicazioni utili per una migliore interpretazione archeologica di contesti di difficile lettura. Le problematiche indicate dagli archeologi sono state sostanzialmente le seguenti: -mura e provenienza dei litotipi; -provenienza dei litotipi costituenti gli elementi architettonici della città. I settori presi in esame sono: la casa dei due peristili, il thesaurus, le mura, il teatro (ancora in attesa di essere interamente portato alla luce), la basilica tardoantica, la necropoli meridionale. Sono stati prelevati complessivamente 37 frammenti, dei quali cinque sono relativi ad affioramenti geologici (quattro relativi ad affioramenti arenacei e calcarenitici della collina ed uno ad affioramento calcareo dell’area di Butrinto), sei provenienti dalla casa dei due peristili, cinque relativi alle mura di cinta, undici prelevati dal teatro (Fig.3), uno dal thesauròs, cinque dalla basilica e quattro relativi alle strutture funerarie pertinenti alla necropoli meridionale. Lo studio del materiale campionato è stato eseguito utilizzando procedure e tecniche analitiche minero-petrografiche. Dall’analisi dei dati ottenuti mediante analisi ottiche, diffrattometriche e termiche è possibile attribuire alle diverse strutture architettoniche studiate i litotipi di riferimento. Riguardo al primo obiettivo si può affermare che il materiale costituente questi elementi archittettonici è la calcarenite proveniente, con sufficiente certezza, da affioramenti geologici su cui è impostata la collina di Phoinike. Riguardo al secondo obiettivo si può affermare che il materiale arenaceo, costituente gli elementi architettonici studiati è tutto di provenienza locale, fatta eccezione per i campioni T1 e 28, probabilmente selezionati per il loro diverso contributo cromatico all’edificio scenico ellenistico. Per ciò che riguarda i calcari campionati (calcare micritico, biocalcarenite e calcare biomicritico) il loro confronto con il calcare affiorante a Butrinto (BT) non ha permesso di far risalire tali litotipi a questa area geologica. I dati di carattere micropaleontologico hanno anzi evidenziato un’eterogeneità d’età geologica e ciò non avvalora l’ipotesi che solo una cava potesse aver provveduto alle forniture di questa roccia durante un così ampio arco di tempo e che anzi più cave di questo materiale avessero rifornito la città della “pietra bianca”. La lettura della carta geologica non ha escluso che il calcare potesse provenire da zone molto vicine alla città, infatti, si osserva la presenza di due banchi calcarei di età Oligo-miocenica (calcari micritici) subito ad est della collina di Phoinike tagliati dal corso del fiume Bistrica. Rocce sedimentarie carbonatiche d’età eocenica (riscontrate nei campioni S1, T3 e T4) sono presenti in due aree ben distinte nella zona attorno Phoinike: una a nord della collina, l’altra a sud in corrispondenza della riva orientale del fiume Bistrica all’altezza di Ciausci. Per quanto riguarda i materiali calcarei d’età cretacea (riscontrati nei campioni 13 e B4), la carta geologica riporta che affioramenti di questo litotipo sono dislocati in tutta la fascia costiera da nord fino a Butrinto.
Grillini G. C., Gurini E., Minguzzi V. (2007). Caratterizzazione minero-petrografica del materiale lapideo utilizzato nelle costruzioni di età ellenistica e romana a Phoinike (Albania meridionale). BOLOGNA : Ante Quem.
Caratterizzazione minero-petrografica del materiale lapideo utilizzato nelle costruzioni di età ellenistica e romana a Phoinike (Albania meridionale)
GRILLINI, GIAN CARLO;MINGUZZI, VANNA
2007
Abstract
Nel presente lavoro vengono studiati i materiali lapidei naturali delle fasi ellenistica e romana, pertinenti ad elementi architettonici di carattere decorativo e strutturale dell’antica area urbana di Phoinike (Albania). I materiali in esame sono stati campionati durante le campagne di scavo 2003-2004, eseguite dal Dipartimento di Archeologia dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Questo studio, che ha la finalità di caratterizzare minero-petrograficamente tali materiali offre indicazioni utili per una migliore interpretazione archeologica di contesti di difficile lettura. Le problematiche indicate dagli archeologi sono state sostanzialmente le seguenti: -mura e provenienza dei litotipi; -provenienza dei litotipi costituenti gli elementi architettonici della città. I settori presi in esame sono: la casa dei due peristili, il thesaurus, le mura, il teatro (ancora in attesa di essere interamente portato alla luce), la basilica tardoantica, la necropoli meridionale. Sono stati prelevati complessivamente 37 frammenti, dei quali cinque sono relativi ad affioramenti geologici (quattro relativi ad affioramenti arenacei e calcarenitici della collina ed uno ad affioramento calcareo dell’area di Butrinto), sei provenienti dalla casa dei due peristili, cinque relativi alle mura di cinta, undici prelevati dal teatro (Fig.3), uno dal thesauròs, cinque dalla basilica e quattro relativi alle strutture funerarie pertinenti alla necropoli meridionale. Lo studio del materiale campionato è stato eseguito utilizzando procedure e tecniche analitiche minero-petrografiche. Dall’analisi dei dati ottenuti mediante analisi ottiche, diffrattometriche e termiche è possibile attribuire alle diverse strutture architettoniche studiate i litotipi di riferimento. Riguardo al primo obiettivo si può affermare che il materiale costituente questi elementi archittettonici è la calcarenite proveniente, con sufficiente certezza, da affioramenti geologici su cui è impostata la collina di Phoinike. Riguardo al secondo obiettivo si può affermare che il materiale arenaceo, costituente gli elementi architettonici studiati è tutto di provenienza locale, fatta eccezione per i campioni T1 e 28, probabilmente selezionati per il loro diverso contributo cromatico all’edificio scenico ellenistico. Per ciò che riguarda i calcari campionati (calcare micritico, biocalcarenite e calcare biomicritico) il loro confronto con il calcare affiorante a Butrinto (BT) non ha permesso di far risalire tali litotipi a questa area geologica. I dati di carattere micropaleontologico hanno anzi evidenziato un’eterogeneità d’età geologica e ciò non avvalora l’ipotesi che solo una cava potesse aver provveduto alle forniture di questa roccia durante un così ampio arco di tempo e che anzi più cave di questo materiale avessero rifornito la città della “pietra bianca”. La lettura della carta geologica non ha escluso che il calcare potesse provenire da zone molto vicine alla città, infatti, si osserva la presenza di due banchi calcarei di età Oligo-miocenica (calcari micritici) subito ad est della collina di Phoinike tagliati dal corso del fiume Bistrica. Rocce sedimentarie carbonatiche d’età eocenica (riscontrate nei campioni S1, T3 e T4) sono presenti in due aree ben distinte nella zona attorno Phoinike: una a nord della collina, l’altra a sud in corrispondenza della riva orientale del fiume Bistrica all’altezza di Ciausci. Per quanto riguarda i materiali calcarei d’età cretacea (riscontrati nei campioni 13 e B4), la carta geologica riporta che affioramenti di questo litotipo sono dislocati in tutta la fascia costiera da nord fino a Butrinto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.