Negli anni della bolla edilizia e della mercificazione dei beni comuni, dell’accentramento del potere e dello svilimento degli organi rappresentativi, l’urbanistica neoliberista manifesta il suo vero volto, rinuncia ai suoi compiti statutari, spoglia gli strumenti attuativi di qualsiasi valenza sociale e si rende immediatamente funzionale alla rendita immobiliare e alla finanza fondata sul cemento. Per dieci anni Firenze è il banco di prova per il cantiere nazionale. Dal 2004 al 2014 è presidente della Provincia, poi sindaco, un trentenne Matteo Renzi che vi sperimenta, prima di applicarle all’intero paese, la velocità nelle decisioni, la riduzione del governo cittadino ad evento mediatico e la politica come apologia della tabula rasa. Ma a margine della rappresentazione ufficiale si registra un decennio di “urbanistica resistente”. Per due legislature all’opposizione in Consiglio comunale – dove, nell’avvicendamento burrascoso di piani strutturali e inchieste della Magistratura, si definiva il futuro della città e dell’area di Castello –, la lista di cittadinanza “perUnaltracittà” ha unito cittadine e cittadini, comitati, realtà autogestite ed esperti critici. Il libro, frutto di un decennio di ricerca-azione, raccoglie il racconto corale e antagonista di questa esperienza collettiva che ha prodotto riflessioni critiche sullo smantellamento in atto della civiltà urbana e pratiche sperimentali per immaginare un’altra città.
Ilaria Agostini (2016). Urbanistica resistente nella Firenze neoliberista: perUnaltracittà 2004-2014. Firenze : Aión.
Urbanistica resistente nella Firenze neoliberista: perUnaltracittà 2004-2014
AGOSTINI, ILARIA
2016
Abstract
Negli anni della bolla edilizia e della mercificazione dei beni comuni, dell’accentramento del potere e dello svilimento degli organi rappresentativi, l’urbanistica neoliberista manifesta il suo vero volto, rinuncia ai suoi compiti statutari, spoglia gli strumenti attuativi di qualsiasi valenza sociale e si rende immediatamente funzionale alla rendita immobiliare e alla finanza fondata sul cemento. Per dieci anni Firenze è il banco di prova per il cantiere nazionale. Dal 2004 al 2014 è presidente della Provincia, poi sindaco, un trentenne Matteo Renzi che vi sperimenta, prima di applicarle all’intero paese, la velocità nelle decisioni, la riduzione del governo cittadino ad evento mediatico e la politica come apologia della tabula rasa. Ma a margine della rappresentazione ufficiale si registra un decennio di “urbanistica resistente”. Per due legislature all’opposizione in Consiglio comunale – dove, nell’avvicendamento burrascoso di piani strutturali e inchieste della Magistratura, si definiva il futuro della città e dell’area di Castello –, la lista di cittadinanza “perUnaltracittà” ha unito cittadine e cittadini, comitati, realtà autogestite ed esperti critici. Il libro, frutto di un decennio di ricerca-azione, raccoglie il racconto corale e antagonista di questa esperienza collettiva che ha prodotto riflessioni critiche sullo smantellamento in atto della civiltà urbana e pratiche sperimentali per immaginare un’altra città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.