La fase iniziale del ducato di Rinaldo d'Este, dalla successione a Francesco II alla celebrazione del funerale della consorte, morta in conseguenza di un parto (1694-1711), è fra i periodi meno studiati della storia estense. Rinaldo è per lo più ricordato come un duca rigido e bigotto, che avrebbe imposto alla corte di Modena abitudini e costumi vicini a quelli della sua precedente vita ecclesiastica. La prima fase del suo ducato è però caratterizzata da un'intensa attività mecenatesca, promossa nonostante la difficile fase politica e storica vissuta da Modena. Il volume indaga in primo luogo il Palazzo Ducale di Modena, a cui Rinaldo d'Este si dedica intraprendendo la decorazione degli ambienti principali, il salone d'onore e la prima camera dell'appartamento di facciata, e definendo gli ornati dei due ambienti successivi: lavori la cui portata simbolica lo induce a misurarsi con la tradizione di famiglia. La ricerca, attraverso una prospettiva di lunga durata, evidenzia la continuità dinastica nell'adozione di temi e pattern decorativi, facendo luce su alcuni momenti fondamentali del Seicento estense, finora lasciati in ombra dagli studi. Analogamente, il seguito del libro si orienta sullo studio dei rituali celebrativi e delle "allegrezze", i festeggiamenti a cui i signori di antico regime affidavano essenziali compiti di promozione, se non di propaganda in senso moderno. Si tratta del secondo ambito di interesse di Rinaldo, che di nuovo lo lega al passato dinastico: i tanti testi e le incisioni che vi si riferiscono, finora sostanzialmente ignorati quando non ignoti, documentano il notevole attivismo del duca e nel loro insieme sono la testimonianza della sua fedeltà al casato, evidente anche nell'espressione del gusto. Da queste pagine emerge l'inclinazione a pensare in grande di Rinaldo, che anche in questo si dimostra erede del padre Francesco I.

"L'Aquila e 'l Pardo". Rinaldo I e il mecenatismo di casa d'Este nel Seicento

CAVICCHIOLI, SONIA
2015

Abstract

La fase iniziale del ducato di Rinaldo d'Este, dalla successione a Francesco II alla celebrazione del funerale della consorte, morta in conseguenza di un parto (1694-1711), è fra i periodi meno studiati della storia estense. Rinaldo è per lo più ricordato come un duca rigido e bigotto, che avrebbe imposto alla corte di Modena abitudini e costumi vicini a quelli della sua precedente vita ecclesiastica. La prima fase del suo ducato è però caratterizzata da un'intensa attività mecenatesca, promossa nonostante la difficile fase politica e storica vissuta da Modena. Il volume indaga in primo luogo il Palazzo Ducale di Modena, a cui Rinaldo d'Este si dedica intraprendendo la decorazione degli ambienti principali, il salone d'onore e la prima camera dell'appartamento di facciata, e definendo gli ornati dei due ambienti successivi: lavori la cui portata simbolica lo induce a misurarsi con la tradizione di famiglia. La ricerca, attraverso una prospettiva di lunga durata, evidenzia la continuità dinastica nell'adozione di temi e pattern decorativi, facendo luce su alcuni momenti fondamentali del Seicento estense, finora lasciati in ombra dagli studi. Analogamente, il seguito del libro si orienta sullo studio dei rituali celebrativi e delle "allegrezze", i festeggiamenti a cui i signori di antico regime affidavano essenziali compiti di promozione, se non di propaganda in senso moderno. Si tratta del secondo ambito di interesse di Rinaldo, che di nuovo lo lega al passato dinastico: i tanti testi e le incisioni che vi si riferiscono, finora sostanzialmente ignorati quando non ignoti, documentano il notevole attivismo del duca e nel loro insieme sono la testimonianza della sua fedeltà al casato, evidente anche nell'espressione del gusto. Da queste pagine emerge l'inclinazione a pensare in grande di Rinaldo, che anche in questo si dimostra erede del padre Francesco I.
2015
139
978-88-570-1060-1
S. Cavicchioli
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