Mentre da molti anni si parla di un teatro eurasiano e di un attore eurasiano, valorizzando il contributo che i teatri asiatici hanno dato alle esperienze teatrali contemporanee in Occidente, fino a poco tempo fa l'importanza dell'Africa al riguardo è stata sottovalutata. Partendo dal lavoro di Peter Brook, e dall'importanza decisiva che la cultura performativa africana, e la sua stessa drammaturgia scritta, hanno avuto per lui a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si arriva a proporre la prospettiva di un attore eurafricano, per indicare un attore che punta, più che sulla formalizzazione di partiture artificiali, sulla riscoperta e valorizzazione della propria organicità e della propria natutale, istintiva tendenza all'acting.
De Marinis, M. (2014). Per un attore eurafricano: presenze dell'Africa nella ricerca teatrale contemporanea. Genova : AkropolisLibri-Le Mani.
Per un attore eurafricano: presenze dell'Africa nella ricerca teatrale contemporanea
DE MARINIS, MARCO
2014
Abstract
Mentre da molti anni si parla di un teatro eurasiano e di un attore eurasiano, valorizzando il contributo che i teatri asiatici hanno dato alle esperienze teatrali contemporanee in Occidente, fino a poco tempo fa l'importanza dell'Africa al riguardo è stata sottovalutata. Partendo dal lavoro di Peter Brook, e dall'importanza decisiva che la cultura performativa africana, e la sua stessa drammaturgia scritta, hanno avuto per lui a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si arriva a proporre la prospettiva di un attore eurafricano, per indicare un attore che punta, più che sulla formalizzazione di partiture artificiali, sulla riscoperta e valorizzazione della propria organicità e della propria natutale, istintiva tendenza all'acting.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


