L’autore analizza l’arbitrato irrituale come espressamente regolato dall’art. 808- ter c.p.c., introdotto dalla riforma del 2006, che per la prima volta disciplina l’istituto. Nonostante tale regolamentazione, l’opinione dell’autore è che l’arbitrato irrituale conservi una netta autonomia rispetto a quello rituale, conservando il carattere di regolamentazione privata di una controversia mediante una determinazione contrattuale; l’unica novità è data dal fatto che al lodo con valenza contrattuale si giunge tramite un processo, in contraddittorio tra le parti, al quale le parti stesse potranno scegliere di rendere applicabili le norme sul procedimento per arbitrato rituale. Proprio questa sproporzione tra il metodo del processo seguito e il valore contrattuale del risultato ottenuto rischia, secondo, l’autore, di rendere l’arbitrato irrituale uno strumento scarsamente efficace e di comportarne il declino. In sede di esame dell’arbitrato internazionale, l’autore analizza la formale abrogazione dell’apposito capo che lo disciplina e la riconduzione di tali disposizioni alla disciplina generale dell’arbitrato. Analizza, quindi, le modalità di riconoscimento dei lodi stranieri.
P. Biavati (2007). Commento agli artt. 808-ter, 832, 839 e 840 c.p.c.. BOLOGNA : Zanichelli.
Commento agli artt. 808-ter, 832, 839 e 840 c.p.c.
BIAVATI, PAOLO
2007
Abstract
L’autore analizza l’arbitrato irrituale come espressamente regolato dall’art. 808- ter c.p.c., introdotto dalla riforma del 2006, che per la prima volta disciplina l’istituto. Nonostante tale regolamentazione, l’opinione dell’autore è che l’arbitrato irrituale conservi una netta autonomia rispetto a quello rituale, conservando il carattere di regolamentazione privata di una controversia mediante una determinazione contrattuale; l’unica novità è data dal fatto che al lodo con valenza contrattuale si giunge tramite un processo, in contraddittorio tra le parti, al quale le parti stesse potranno scegliere di rendere applicabili le norme sul procedimento per arbitrato rituale. Proprio questa sproporzione tra il metodo del processo seguito e il valore contrattuale del risultato ottenuto rischia, secondo, l’autore, di rendere l’arbitrato irrituale uno strumento scarsamente efficace e di comportarne il declino. In sede di esame dell’arbitrato internazionale, l’autore analizza la formale abrogazione dell’apposito capo che lo disciplina e la riconduzione di tali disposizioni alla disciplina generale dell’arbitrato. Analizza, quindi, le modalità di riconoscimento dei lodi stranieri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.