Vittorio Franceschi è uno dei nostri maggiori drammaturghi. La sua opera, ampia, originale e in continuo cambiamento, salda le trasformazioni del teatro e i mutamenti del mondo contemporaneo. Il saggio si divide in tre parti. La prima, di carattere teorico, individua come le esperienze e capacità performative dell'autore influenzino la sua scrittura drammatica. La seconda divide il percorso biografico di Franceschi in tappe rappresentative di livelli e fasi storiche del teatro italiano. Si passa così dai burattini al teatro di poesia, dal cabaret all'azione politica e alla composizione drammatica, facendo particolare attenzione alla fondazione di Nuova Scena, al ruolo svolto da Franceschi come dramaturg integrato a tale ensemble, all'avvicinamento ai grandi autori – prima Brecht, poi Ruzante –, alle opere in forma di parabola, alla riscoperta dei classici e all'acquisizione delle tecniche del monologo. La terza parte analizza tre opere di Franceschi – “Dialogo col sepolto vivo”, “L'uomo che mangiava i coriandoli” e “Grand Guignol all'italiana” – rintracciando, al loro interno, le affinità fra i personaggi che Franceschi, scrivendo, destina a se stesso come interprete. Da questa lettura trasversale risulta l'applicazione d'un codice poetico che fonda la scrittura del testo sulla rielaborazione immaginaria e preventiva di insiemi di esperienze e conoscenze sceniche precedentemente acquisite.
Nel mare aperto con Franceschi. Un teatro di metafore e realtà / Guccini, Gerardo. - STAMPA. - (2014), pp. 15-72.
Nel mare aperto con Franceschi. Un teatro di metafore e realtà
GUCCINI, GERARDO
2014
Abstract
Vittorio Franceschi è uno dei nostri maggiori drammaturghi. La sua opera, ampia, originale e in continuo cambiamento, salda le trasformazioni del teatro e i mutamenti del mondo contemporaneo. Il saggio si divide in tre parti. La prima, di carattere teorico, individua come le esperienze e capacità performative dell'autore influenzino la sua scrittura drammatica. La seconda divide il percorso biografico di Franceschi in tappe rappresentative di livelli e fasi storiche del teatro italiano. Si passa così dai burattini al teatro di poesia, dal cabaret all'azione politica e alla composizione drammatica, facendo particolare attenzione alla fondazione di Nuova Scena, al ruolo svolto da Franceschi come dramaturg integrato a tale ensemble, all'avvicinamento ai grandi autori – prima Brecht, poi Ruzante –, alle opere in forma di parabola, alla riscoperta dei classici e all'acquisizione delle tecniche del monologo. La terza parte analizza tre opere di Franceschi – “Dialogo col sepolto vivo”, “L'uomo che mangiava i coriandoli” e “Grand Guignol all'italiana” – rintracciando, al loro interno, le affinità fra i personaggi che Franceschi, scrivendo, destina a se stesso come interprete. Da questa lettura trasversale risulta l'applicazione d'un codice poetico che fonda la scrittura del testo sulla rielaborazione immaginaria e preventiva di insiemi di esperienze e conoscenze sceniche precedentemente acquisite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.