INTRODUZIONE Le sepsi da gram-negativi multiresistenti rappresentano una delle più gravi minacce per la gestione dei pazienti ospedalizzati. Nei casi di sepsi grave o shock settico una precoce terapia antibiotica appropriata è correlata con una riduzione della mortalità e dei costi sanitari. La recente diffusione di gram-negativi resistenti ai β-lattamici per la produzione di ESBL e carbapenemasi, a cui spesso si associa la resistenza a diverse altre classi di farmaci, ha ulteriormente aumentato il rischio di inappropriatezza. Scopo di questo lavoro è quello di valutare il saggio molecolare Verigene Gram-negative Blood culture test (Nanosphere-Moss) che consente di identificare rapidamente da flacone di emocoltura positivo la specie responsabile della batteriemia e i determinanti di resistenza ai β-lattamici. METODI Sono stati inclusi nello studio 39 casi di batteriemia diagnosticati mediante emocoltura (BactecFX, BD) tra ottobre 2013 e maggio 2014 in pazienti ricoverati in reparti di area critica del Policlinico S.Orsola- Malpighi. Una volta identificata la presenza di bacilli gram-negativi mediante la colorazione di Gram, unitamente alle procedure di routine (subcoltura, identificazione con MALDI-TOF, antibiogramma con VITEK2, Biomerieux), si è proceduto all’esecuzione del saggio Verigene Gram-negative Blood culture test (BC-GN). Il metodo, della durata complessiva di 2 ore, prevede, a partire da 700 ml di brodo, l’estrazione degli acidi nucleici e la successiva ibridazione dei bersagli con sonde che permettono di identificare K.pneumoniae, K.oxytoca, E.coli, S.marcescens, Proteus spp., Citrobacter spp., Enterobacter spp., P.aeruginosa e Acinetobacter spp. e di rilevare la presenza dei principali marker di resistenza ai β-lattamici (CTX-M, KPC, VIM, NDM, IMP e OXA). I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli della routine diagnostica colturale. RISULTATI Il test BC-GN ha identificato 1 o più specie di gram-negativi in 36 campioni, con prevalenza di K.pneumoniae (17) ed E.coli (14). La concordanza con la metodica colturale è risultata del 100%. Per i 3 casi negativi, la coltura ha evidenziato la crescita di specie non incluse tra quelle previste dal metodo (2 M.morganii e 1 C.jejuni). Per quel che riguarda i determinanti di resistenza, il test ha identificato 13 CTX-M, 7 KPC e 2 OXA, e i risultati sono stati del tutto compatibili con il quadro fenotipico dei relativi antibiogrammi. CONCLUSIONI Il saggio molecolare Verigene Gram-negative Blood culture test ha evidenziato nel nostro studio elevata sensibilità e specificità nella identificazione delle specie di gram-negativi responsabili di batteriemia e dei meccanismi di resistenza ai β-lattamici. La metodica, molto rapida e di semplice esecuzione, è di facile implementazione all’interno della routine diagnostica. Peraltro altri studi sono necessari per valutare quale possa essere l’impatto clinico dell’introduzione del test sulla gestione del paziente settico in termini di appropriatezza delle modifiche terapeutiche indotte e dei relativi esiti.
Tamburini, M., Ambretti, S., Paolucci, M., Berlingeri, A., Foschi, C., Nardini, P., et al. (2014). VALUTAZIONE DEL VERIGENE GRAM-NEGATIVE BLOOD CULTURE TEST PER L’IDENTIFICAZIONE DI SPECIE E DEI DETERMINANTI DI RESISTENZA AI BETA-LATTAMICI DA FLACONI POSITIVI DI EMOCOLTURA.
VALUTAZIONE DEL VERIGENE GRAM-NEGATIVE BLOOD CULTURE TEST PER L’IDENTIFICAZIONE DI SPECIE E DEI DETERMINANTI DI RESISTENZA AI BETA-LATTAMICI DA FLACONI POSITIVI DI EMOCOLTURA
FOSCHI, CLAUDIO;LANDINI, MARIA PAOLA
2014
Abstract
INTRODUZIONE Le sepsi da gram-negativi multiresistenti rappresentano una delle più gravi minacce per la gestione dei pazienti ospedalizzati. Nei casi di sepsi grave o shock settico una precoce terapia antibiotica appropriata è correlata con una riduzione della mortalità e dei costi sanitari. La recente diffusione di gram-negativi resistenti ai β-lattamici per la produzione di ESBL e carbapenemasi, a cui spesso si associa la resistenza a diverse altre classi di farmaci, ha ulteriormente aumentato il rischio di inappropriatezza. Scopo di questo lavoro è quello di valutare il saggio molecolare Verigene Gram-negative Blood culture test (Nanosphere-Moss) che consente di identificare rapidamente da flacone di emocoltura positivo la specie responsabile della batteriemia e i determinanti di resistenza ai β-lattamici. METODI Sono stati inclusi nello studio 39 casi di batteriemia diagnosticati mediante emocoltura (BactecFX, BD) tra ottobre 2013 e maggio 2014 in pazienti ricoverati in reparti di area critica del Policlinico S.Orsola- Malpighi. Una volta identificata la presenza di bacilli gram-negativi mediante la colorazione di Gram, unitamente alle procedure di routine (subcoltura, identificazione con MALDI-TOF, antibiogramma con VITEK2, Biomerieux), si è proceduto all’esecuzione del saggio Verigene Gram-negative Blood culture test (BC-GN). Il metodo, della durata complessiva di 2 ore, prevede, a partire da 700 ml di brodo, l’estrazione degli acidi nucleici e la successiva ibridazione dei bersagli con sonde che permettono di identificare K.pneumoniae, K.oxytoca, E.coli, S.marcescens, Proteus spp., Citrobacter spp., Enterobacter spp., P.aeruginosa e Acinetobacter spp. e di rilevare la presenza dei principali marker di resistenza ai β-lattamici (CTX-M, KPC, VIM, NDM, IMP e OXA). I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli della routine diagnostica colturale. RISULTATI Il test BC-GN ha identificato 1 o più specie di gram-negativi in 36 campioni, con prevalenza di K.pneumoniae (17) ed E.coli (14). La concordanza con la metodica colturale è risultata del 100%. Per i 3 casi negativi, la coltura ha evidenziato la crescita di specie non incluse tra quelle previste dal metodo (2 M.morganii e 1 C.jejuni). Per quel che riguarda i determinanti di resistenza, il test ha identificato 13 CTX-M, 7 KPC e 2 OXA, e i risultati sono stati del tutto compatibili con il quadro fenotipico dei relativi antibiogrammi. CONCLUSIONI Il saggio molecolare Verigene Gram-negative Blood culture test ha evidenziato nel nostro studio elevata sensibilità e specificità nella identificazione delle specie di gram-negativi responsabili di batteriemia e dei meccanismi di resistenza ai β-lattamici. La metodica, molto rapida e di semplice esecuzione, è di facile implementazione all’interno della routine diagnostica. Peraltro altri studi sono necessari per valutare quale possa essere l’impatto clinico dell’introduzione del test sulla gestione del paziente settico in termini di appropriatezza delle modifiche terapeutiche indotte e dei relativi esiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.