Il saggio affronta in modo critico l'analisi di alcune categorie essenziali, desunte dalla prospettiva problematicista di G.M.Bertin. Tali categorie tra cui IMPEGNO, POSSIBILITÀ, UTOPIA, INATTUALITA' rappresentano le parole-chiave del problematicismo pedagogico inaugurato da Giovanni Maria Bertin nel secolo scorso, ma quanto mai attuali e illuminanti se fatte proficuamente interagire con le tematiche e i problemi posti da un presente sempre più "liquido" e complesso, in un orizzonte socio-culturale segnato dalla crisi e dall'apatia (da nichilismo, disinteresse, disordine esistenziale). Il volume nasce da un progetto in onore di G.M.Bertin: a 100 anni dalla nascita e a 10 dalla morte disseminare le categorie e le parole problematiciste all’interno di diverse prospettive pedagogiche, accanto a categorie e parole “altre” con cui farle interagire, di fronte ai grandi temi e problemi che il nostro orizzonte socioculturale propone. L’invito a partecipare al progetto è stato accolto da 50 colleghi e colleghe pedagogisti di nove università italiane e il risultato è questo ricco testo al cui interno il filo rosso problematicista scorre nascondendosi e riapparendo nelle trame costituite da altri fili, da altri colori, nel segno della connessione e dell’intreccio, della contaminazione e del reciproco sconfinamento. Un testo corposo di 500 pagine e complesso, che non si presta alla “rapida occhiata”, che chiede il tempo disteso/raccolto del pensare e riflettere, che Giovanni M. Bertin, apprezzandolo, avrebbe definito “inattuale”! Il futuro ricordato è il titolo scelto per la suggestione che esso trasmette, ancor prima di comprenderne a fondo il significato. Richiama una linea di continuità processuale e dinamica che si rivolge al futuro – aprendosi al cambiamento implicito nel possibile e nell’utopico – ma si alimenta di memoria, di radici solide su cui poggiare, e di un insegnamento, quello bertiniano, equivalente a un “testimone” che ci è stato passato. Il futuro ricordato assume il lascito, costituito dall’insegnamento del Maestro e dalle riflessioni di tutti gli Autori, per farne una dedica: per i giovani, nostri interlocutori alle prese con la costruzione della loro esistenza, in questo momento storico, in questo orizzonte sociale e culturale.
Manuela, G. (2014). La lezione problematicista e l’abitare etico. Pisa : Casa Editrice ETS.
La lezione problematicista e l’abitare etico
GALLERANI, MANUELA
2014
Abstract
Il saggio affronta in modo critico l'analisi di alcune categorie essenziali, desunte dalla prospettiva problematicista di G.M.Bertin. Tali categorie tra cui IMPEGNO, POSSIBILITÀ, UTOPIA, INATTUALITA' rappresentano le parole-chiave del problematicismo pedagogico inaugurato da Giovanni Maria Bertin nel secolo scorso, ma quanto mai attuali e illuminanti se fatte proficuamente interagire con le tematiche e i problemi posti da un presente sempre più "liquido" e complesso, in un orizzonte socio-culturale segnato dalla crisi e dall'apatia (da nichilismo, disinteresse, disordine esistenziale). Il volume nasce da un progetto in onore di G.M.Bertin: a 100 anni dalla nascita e a 10 dalla morte disseminare le categorie e le parole problematiciste all’interno di diverse prospettive pedagogiche, accanto a categorie e parole “altre” con cui farle interagire, di fronte ai grandi temi e problemi che il nostro orizzonte socioculturale propone. L’invito a partecipare al progetto è stato accolto da 50 colleghi e colleghe pedagogisti di nove università italiane e il risultato è questo ricco testo al cui interno il filo rosso problematicista scorre nascondendosi e riapparendo nelle trame costituite da altri fili, da altri colori, nel segno della connessione e dell’intreccio, della contaminazione e del reciproco sconfinamento. Un testo corposo di 500 pagine e complesso, che non si presta alla “rapida occhiata”, che chiede il tempo disteso/raccolto del pensare e riflettere, che Giovanni M. Bertin, apprezzandolo, avrebbe definito “inattuale”! Il futuro ricordato è il titolo scelto per la suggestione che esso trasmette, ancor prima di comprenderne a fondo il significato. Richiama una linea di continuità processuale e dinamica che si rivolge al futuro – aprendosi al cambiamento implicito nel possibile e nell’utopico – ma si alimenta di memoria, di radici solide su cui poggiare, e di un insegnamento, quello bertiniano, equivalente a un “testimone” che ci è stato passato. Il futuro ricordato assume il lascito, costituito dall’insegnamento del Maestro e dalle riflessioni di tutti gli Autori, per farne una dedica: per i giovani, nostri interlocutori alle prese con la costruzione della loro esistenza, in questo momento storico, in questo orizzonte sociale e culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.