Le finalità e le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questo monografico dedicato al tema dell’Educazione alla cittadinanza attiva nella scuola dell’infanzia e a una riflessione sulla formazione degli insegnanti scaturiscono dalla considerazione che, aldilà di una parziale e insoddisfacente unione politica, l’Europa dei cittadini è ancora da edificare e che non c’è paese che ne faccia parte che non ponga tra gli obiettivi formativi del suo sistema scolastico quello di dare rilievo all’identità europea. Naturalmente nemmeno l’Italia, che fu tra i paesi promotori dell’unione, si sottrae a questo imperativo, ma qui il naturale e scontato ritardo tra le normative e le loro applicazioni è stato ed è aggravato per quanto concerne l’adesione degli insegnanti alle direttive e agli inviti istituzionali a educare alla cittadinanza, dal perdurare di una diffusa sottovalutazione degli obiettivi che nell’ambito della formazione mirano a far acquisire competenze, capacità e sensibilità, ancora schiacciati nella pratica se non nei propositi teorici da quelli che puntano prevalentemente a trasmettere nozioni. Oggi sia in Italia che in Europa le pubblicazioni e i dibattiti sull’“educazione alla cittadinanza” sono aumentati considerevolmente, così come i corsi di formazione e di aggiornamento per insegnanti e operatori culturali, gli insegnamenti universitari, i manuali e i prontuari di didattica che spesso nascono dai tanti convegni indetti o da ricerche condotte nelle scuole. Una letteratura interessante, certamente, opere che molte volte sembrano indirizzate a trovare una definizione di “cittadinanza” e che forse troppo poco citano i tanti progetti già condotti, attività che attraverso l’esperienza diretta – potremmo dire politica – ripensano in maniera concreta il concetto stesso di “educazione alla convivenza civile” o di “educazione civica”, per usare espressioni che erano in voga negli anni Sessanta. Va poi considerato quel fenomeno ben noto per il quale la preoccupazione di gran lunga principale presso molti docenti è quella di condurre a compimento i programmi delle materie di insegnamento più nozionistiche e di rendere i propri scolari capaci di superare le relative verifiche, trascurando così le finalità più sostanziali della formazione, come l’assunzione di consapevolezza e responsabilità che sono tra le finalità di ogni percorso di educazione alla cittadinanza. Quando mai si è avuta così diffusa e comune la percezione dell’incombente necessità di disporre di adeguate conoscenze per pronunciarsi su scelte che rischiano di essere irreversibili? Quando mai si è sentita così forte l’esigenza di essere preparati alla prospettiva di società multietniche e multireligiose, in cui si dovrebbero garantire il pluralismo e la convivenza? E tutto ciò proprio mentre allarmanti fenomeni di concentrazione delle fonti della comunicazione multimediale e dell'informazione in tempo reale sembrano condurre a situazioni di monopolio e di negazione della molteplicità di voci. E’ a queste domande che si è tentato di dare delle risposte nei saggi che compongono la sezione Argomenti che individuano diversi approcci disciplinari al tema dell’Educazione alla cittadinanza attiva: a partire da una riflessione sulle forme della cittadinanza, sull’utilità del concetto stesso di cittadinanza e delle sue implicazioni nella società multiculturale (Andrea Morrone); per proseguire con approfondimenti sul tema, sempre più urgente e inderogabile, della pianificazione di una specifica formazione degli insegnanti e di una definizione di buone pratiche volte a valorizzare il territorio con strategie di partecipazione alla vita politica della città (Beatrice Borghi, Francisco F. García Pérez, Nicolás de Alba Fernández, Raffaele Biasco, Stefania Bertolini). Non va trascurato infatti che l’attenzione e la sensibilità verso i temi della salvaguardia e della tutela dei beni culturali dipendono in buona parte dalla soglia di conoscenza storica dell'intera società e, quindi, dall’efficienza delle istituzioni e dalla professionalità delle persone deputate all’aggiornamento e alla divulgazione di tale conoscenza.

Borghi, B. (2014). Educare alla cittadinanza attiva. Parma : Spaggiari Edizioni.

Educare alla cittadinanza attiva

BORGHI, BEATRICE
2014

Abstract

Le finalità e le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questo monografico dedicato al tema dell’Educazione alla cittadinanza attiva nella scuola dell’infanzia e a una riflessione sulla formazione degli insegnanti scaturiscono dalla considerazione che, aldilà di una parziale e insoddisfacente unione politica, l’Europa dei cittadini è ancora da edificare e che non c’è paese che ne faccia parte che non ponga tra gli obiettivi formativi del suo sistema scolastico quello di dare rilievo all’identità europea. Naturalmente nemmeno l’Italia, che fu tra i paesi promotori dell’unione, si sottrae a questo imperativo, ma qui il naturale e scontato ritardo tra le normative e le loro applicazioni è stato ed è aggravato per quanto concerne l’adesione degli insegnanti alle direttive e agli inviti istituzionali a educare alla cittadinanza, dal perdurare di una diffusa sottovalutazione degli obiettivi che nell’ambito della formazione mirano a far acquisire competenze, capacità e sensibilità, ancora schiacciati nella pratica se non nei propositi teorici da quelli che puntano prevalentemente a trasmettere nozioni. Oggi sia in Italia che in Europa le pubblicazioni e i dibattiti sull’“educazione alla cittadinanza” sono aumentati considerevolmente, così come i corsi di formazione e di aggiornamento per insegnanti e operatori culturali, gli insegnamenti universitari, i manuali e i prontuari di didattica che spesso nascono dai tanti convegni indetti o da ricerche condotte nelle scuole. Una letteratura interessante, certamente, opere che molte volte sembrano indirizzate a trovare una definizione di “cittadinanza” e che forse troppo poco citano i tanti progetti già condotti, attività che attraverso l’esperienza diretta – potremmo dire politica – ripensano in maniera concreta il concetto stesso di “educazione alla convivenza civile” o di “educazione civica”, per usare espressioni che erano in voga negli anni Sessanta. Va poi considerato quel fenomeno ben noto per il quale la preoccupazione di gran lunga principale presso molti docenti è quella di condurre a compimento i programmi delle materie di insegnamento più nozionistiche e di rendere i propri scolari capaci di superare le relative verifiche, trascurando così le finalità più sostanziali della formazione, come l’assunzione di consapevolezza e responsabilità che sono tra le finalità di ogni percorso di educazione alla cittadinanza. Quando mai si è avuta così diffusa e comune la percezione dell’incombente necessità di disporre di adeguate conoscenze per pronunciarsi su scelte che rischiano di essere irreversibili? Quando mai si è sentita così forte l’esigenza di essere preparati alla prospettiva di società multietniche e multireligiose, in cui si dovrebbero garantire il pluralismo e la convivenza? E tutto ciò proprio mentre allarmanti fenomeni di concentrazione delle fonti della comunicazione multimediale e dell'informazione in tempo reale sembrano condurre a situazioni di monopolio e di negazione della molteplicità di voci. E’ a queste domande che si è tentato di dare delle risposte nei saggi che compongono la sezione Argomenti che individuano diversi approcci disciplinari al tema dell’Educazione alla cittadinanza attiva: a partire da una riflessione sulle forme della cittadinanza, sull’utilità del concetto stesso di cittadinanza e delle sue implicazioni nella società multiculturale (Andrea Morrone); per proseguire con approfondimenti sul tema, sempre più urgente e inderogabile, della pianificazione di una specifica formazione degli insegnanti e di una definizione di buone pratiche volte a valorizzare il territorio con strategie di partecipazione alla vita politica della città (Beatrice Borghi, Francisco F. García Pérez, Nicolás de Alba Fernández, Raffaele Biasco, Stefania Bertolini). Non va trascurato infatti che l’attenzione e la sensibilità verso i temi della salvaguardia e della tutela dei beni culturali dipendono in buona parte dalla soglia di conoscenza storica dell'intera società e, quindi, dall’efficienza delle istituzioni e dalla professionalità delle persone deputate all’aggiornamento e alla divulgazione di tale conoscenza.
2014
96
9788884347046
Borghi, B. (2014). Educare alla cittadinanza attiva. Parma : Spaggiari Edizioni.
Borghi, Beatrice
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/530306
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact